Il premier da Fazio su Rai3 dice sì alle primarie per la Capitale. “Abbiamo bisogno di una città che funzioni, l’esempio è Pisapia”. Centinaia con slogan e cartelli. La petizione in suo appoggio a 36mila firme. Cori contro Renzi e i giornalisti. E il primo cittadino su Fb ringrazia i fan: “Ho pianto, siete un patrimonio che Roma non può perdere”. Annunciata nuova manifestazione al Nazareno di MAURO FAVALE e VIOLA GIANNOLI da www.repubblica.it
Si era rotto il rapporto fra amministrazione comunale e città” – dice il premier Renzi parlando di Ignazio Marino da Fabio Fazio su Rai 3.”Anche pensando al Giubileo, abbiamo bisogno di una capitale che funzioni: con una metropolitana efficiente, un piano per i trasporti e le periferie, strade senza buche, con un’idea di sport anche in vista della candidatura olimpica per il 2024. Questo è l’abc per un primo cittadino. E se vogliamo parlare di un rapporto stretto fra sindaco e città, fra Milano e Roma, io penso a Pisapia, che purtroppo non si ricandiderà. Il sindaco di Milano – ha continuato il presidente del Consiglio – subì le devastazioni dei black-bloc il giorno dell’inaugurazione dell’Expo. Il giorno dopo, aveva la città dalla sua parte”. “Saranno i romani e non io o il Pd a scegliere il sindaco, siamo o non siamo il partito delle primarie?”.
Quindi, rottura totale con Marino. Che da tre giorni ha annunciato le dimissioni, di lunedì formalizzerà l’addio e tra 3 settimane dovrebbe svestire la fascia tricolore. Ma questa domenica è il giorno dei suoi fan, radunati dalle 12 in piazza del Campidoglio per un sit-in convocato su Facebook: “Basta guardare, movemose”: più di 2mila i partecipanti “virtuali” e centinaia i presenti. Tanti i cartelli: “Marino resisti, i cittadini onesti sono con te”, “Nun ce lassà”, “Io sto con Ignazio”, “Sindaco mio sindaco”.
Anche lui intorno alle 13 decide di scendere per due minuti in piazza. Un rapido bagno di folla, inseguito dai cronisti, poche parole per dire “grazie di cuore” ai supporter che lo invitano a ritirare le dimissioni. Ma a chi gli chiede: “Ci ripensa?”, risponde seccamente “No”. Poi subito il rientro a Palazzo Senatorio. Solo una sosta, sulle scalette, un bacio, un pugno in aria e la mani giunte. Poco dopo su Facebook scriverà: “Ho pianto, mi sono scese le lacrime a vedere le migliaia di romani che in queste ore si stanno mobilitando con ogni mezzo, anche presentandosi qui in Campidoglio di domenica. Vorrei dire loro che li vedo, che li ascolto, che li leggo e che li ringrazio uno ad uno. Siete il sale della democrazia, un patrimonio che Roma non può e non deve perdere”.