Ha atteso 24 ore “seduto sulla riva”, poi è passato al contrattacco. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso dal M5S dopo la notizia del maggio scorso di una indagine per le nomine al teatro Reggio, chiede ora le dimissioni “in blocco” del direttorio del Movimento sulla scia dello scandalo romano.
Prima il tweet, nelle stesse ore in cui la sindaca Raggi rivelava di essere a conoscenza dell’inchiesta a carico dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro (“Seduti sulla riva, passa un sacco di gente”), poi l’affondo affidato alle agenzie. Con tanto di elenco degli ultimi flop. “Nei due anni in cui il direttorio gestisce il Movimento 5 Stelle – dice Pizzarotti – sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell’indagine in corso nei confronti dell’assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti”.
E ancora: “Da due anni chiedo una maggiore organizzazione e regole certe, condivise da tutti gli eletti portavoce attraverso un incontro pubblico, un meetup nazionale, come deve essere nello spirito di partecipazione del Movimento. Invece si legge sempre più spesso di incontri a porte chiuse e decisioni prese dall’alto. Ho sempre sostenuto che le correnti interne, che esistono anche nel Movimento, o vengono palesate oppure si rischia di rimanerne schiacciati. Alla luce di tutto questo, il direttorio dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento, e si dovrebbe finalmente tornare a parlare di partecipazione e di condivisione degli indirizzi politici. L’Italia non si governa con due clic in rete e con decisioni calate dall’alto e a porte chiuse.
Serve incontrarsi, parlarsi, organizzarsi, anche litigare e discutere. Ma serve farlo a livello nazionale e con la partecipazioni di tutti”.
Una denuncia ancora più violenta del solito su metodi e vertici del Movimento che non mancherà di sollevare altre polemiche.
M5S, Pizzarotti: il direttorio si dimetta. Stop alle decisioni calate dall’alto
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