Il primo ministro al-Abadi in tv: “Al via l’assalto vittorioso per liberare” la seconda città del Paese “dal terrorismo di Daesh”. Le forze curde restano fuori e strappano ai jihadisti il controllo di sette villaggi. I miliziani impediscono ai civili di lasciare la città. Onu, famiglie corrono il rischio di diventare “scudi umani” www.repubblica.it
È iniziata l’offensiva per riconquistare Mosul, baluardo dello Stato islamico e seconda città più grande dell’Iraq. “Il tempo della vittoria è arrivato e le operazioni per liberare Mosul sono cominciate”, ha affermato il premier iracheno Haider al-Abadi alla tv di Stato. Quindi, rivolgendosi agli abitanti della regione: “Proclamo l’avvio dell’assalto vittorioso per liberarvi dalla violenza e dal terrorismo di Daesh”.
Iraq, “Iniziata l’offensiva per liberare Mosul”
Secondo quanto riferisce l’emittente televisiva Sky Arabia, l’esercito iracheno sarebbe già riuscito in poche ore ad abbattere la prima linea difensiva posta al di fuori della città, avanzando dalla zona di Baashiqa.
Aerei da guerra delle forze irachene e della coalizione internazionale stanno bombardando intensamente la periferia settentrionale di Mosul, l’obiettivo è la zona di Sahel Ninive a nord della città, specialmente nell’area di Bashiqa. L’artiglieria pesante di esercito iracheno e curdo bombarda con forza le stesse zone. Inoltre, le truppe irachene e curde hanno superato le prime linee del fronte e hanno cominciato ad avanzare verso Bashiqa e al-Jazer. L’avanzata è avvenuta in coordinamento con l’aviazione irachena e con la coalizione internazionale, che ha bombardato e distrutto postazioni fisse e mobili dei jihadisti. Tre autobombe che si trovavano in una torre per le comunicazioni sono state distrutte sulla via per al-Jazer, sei jihadisti sono stati uccisi.
La controffensiva dell’Isis. I jihadisti stanno bombardando con artiglieria pesante gran parte dei villaggi intorno a Mosul. Lo riferisce alla tv curda Rudaw il comandante del peshmerga iracheni, Mohamed Hama Agha. L’ufficiale ha aggiunto che sarà aperto un corridoio umanitario per la fuga dei civili. Ma secondo la stessa emittente, decine di miliziani dell’Isis sono scappati in Siria con le famiglie dopo l’inizio dell’offensiva. Ci sono dai tremila ai 4.500 combattenti jihadisti a difendere la città. E stanno impedendo a chiunque di lasciare la città, riporta il Guardian, citando testimoni sul posto. I jihadisti hanno allestito posti di blocco sulle strade e fatto esplodere le case di quelli che sono già fuggiti, come deterrente alla fuga. Intanto, si sono anche distribuiti nelle zone residenziali per ostacolare i raid aerei di sostegno.