Almeno 20 vittime e oltre 400 arresti in sei giorni di proteste scaturite dal malcontento per disoccupazione, corruzione e carovita. I manifestanti sostengono che la crisi economica sia stata acuita dalle spese di guerra: i finanziamenti ad al Assad in Siria, agli Huti nello Yemen, agli Hezbollah nel LIbano, agli sciiti del Bahrein e ai gruppi jihadisti di Gaza www.repubblica.it
Nove persone sono rimaste uccise nelle proteste antigovernative della scorsa notte in Iran, tra cui un bambino di 11 anni e un membro dei Guardiani della rivoluzione. Sale così a 20 il bilancio delle vittime di sei giorni di scontri mentre gli arresti sono complessivamente oltre 400, il 90 per cento dei quali – precisa il ministero dell’Interno iraniano – ragazzi sotto i 18 anni e giovani con un’età media di 25 anni. In poco meno di una settimana la protesta è dilagata in 50 città in tutto il Paese.
• GLI ULTIMI SCONTRI: 9 MORTI FRA CUI UN RAGAZZINO DI 11 ANNI
Sei manifestanti sono stati uccisi in un attacco ad un commissariato nella città di Qahdarijan. Le violenze si sono scatenate dopo che i rivoltosi avevano cercato di rubare pistole nel commissariato.
Un bambino di 11 anni e un ventenne sono stati uccisi a Khomeinishahr, mentre un membro dei Guardiani della rivoluzione è morto a Najafabad, ucciso da colpi esplosi da un fucile da caccia. Le tre città si trovano nella provincia centrale di Isfahan, circa 350 chilometri a sud di Teheran.