L’istitututo di previdenza conferma che la Dis-coll, istituita nel 2015 e rifinanziata per il 2016 con 54 milioni, non verrà più erogata a partire da quest’anno. Interessa una platea di circa 300.000 lavoratori, che adesso rimangono privi di qualunque tipo di tutela. Treves (Nidil Cgil): “Urge una soluzione stabile, che attinga ai fondi della gestione separata. E intanto, il governo stanzi i fondi per quest’anno nel Milleproroghe”
ROSARIA AMATO www.repubblica.it
Abrogata a partire da quest’anno l’indennità di disoccupazione per i collaboratori iscritti alla gestione separata. Lo conferma l’Inps, spiegando che la norma che nel 2015 aveva istituito l’indennità Dis-Coll “non è stata oggetto di proroga” per “gli eventi di disoccupazione intervenuti dal primo gennaio 2017” (mentre viene ancora erogata per chi è rimasto involontariamente disoccupato nel 2016). Nessuna indennità quindi – avverte l’Inps – “sarà erogabile a fronte delle cessazioni involontarie di contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto intervenuti dall’inizio del 2017″.
L’indennità interessa una platea di circa 300.000 lavoratori tra co.co.co e co.co.pro, che adesso rimangono privi di qualunque tipo di paracadute se perdono il lavoro, o semplicemente in caso di scadenza di un contratto a termine che non venga momentaneamente prorogato.
Il trattamento di disoccupazione era stato introdotto in via sperimentale per i collaboratori continuati e coordinativi (anche a progetto) privi di partita Iva, e iscritti alla gestione separata dell’Inps, purché avessero almeno tre mesi di contribuzione a partire dall’anno solare precedente all'”evento di perdita del lavoro”. “Veniva erogata a circa 50.000 lavoratori – spiega Claudio Treves, segretario nazionale del Nidil, il sindacato Cgil che si occupa dei precari – che adesso rimangono privi di qualunque copertura perché anche il disegno di legge sul lavoro autonomo, che giace parcheggiato in Parlamento, prevede una copertura solo parziale per questi lavoratori”.
Mentre invece, incalza Treves, piuttosto che andare ogni anno a caccia di finanziamenti estemporanei, sarebbe opportuno pensare a una soluzione strutturale, stabile per i lavoratori autonomi, attingendo alla gestione separata dell’Inps, alla quale vengono da tempo versati i contributi da parte degli stessi collaboratori.