Luigi Nieri si dimette da vicesindaco: non sono indagato su Mafia Capitale, vado via per difendere il Campidoglio di Alessandro Capponi da www.corriere.it
Si dimette il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri (Sel). È lo stesso Nieri ad annunciarlo con una lunga lettera pubblicata sui social network.: «La mia è una decisione personale, non improvvisa e non dettata da ragioni oscure, né da nauseanti ragionamenti politicisti. È una scelta limpida che condivido con tutti voi con la chiarezza che ha sempre contraddistinto la mia storia politica. Quando ho accettato di fare il vicesindaco di Roma l’ho fatto per amore della mia città – mi permetto, inelegantemente, di sottolineare che ho fatto il vicesindaco a titolo gratuito – e perché ho creduto a un progetto politico con un chiaro profilo di sinistra. Il mio passo indietro, che nessuno mi ha chiesto di fare, ha alla base le stesse ragioni: l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi». Nieri, citato più volte nelle carte dell’inchiesta Mafia Capitale, senza mai essere indagato, è stato anche al centro di alcuni rilievi dei commissari prefettizi inviati in Campidoglio dall’ex prefetto Giuseppe Pecoraro. Nella relazione, infatti, i commissari hanno ribadito i fatti raccontati dall’inchiesta, il legame con l’allora capo della cooperativa sociale 29 giugno, Salvatore Buzzi. Così Nieri spiega che «proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera». Nessuna scelta egoistica, aggiunge: «Se avessi pensato soltanto a me avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe. Ma ormai è evidente che certi poteri, certe realtà che hanno sempre avuto interessi sulla città, condizionandone le scelte, poteri che io ho incessantemente combattuto, sin da ragazzo, hanno fatto di me il bersaglio perenne di attacchi che non si sono limitati a colpire la mia persona, – mai, e sottolineo mai, sfiorata dalle indagini di ‘Mafia Capitale’, portate avanti con serietà e rigore dalla Procura della Repubblica, che infatti non mi ha mai indagato – ma si sono spinti oltre per tentare di inquinare l’immagine dell’intera amministrazione di Roma e anche quella del mio partito, SEL, mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria».