A una settimana esatta dalla valanga che si è abbattuta sull’hotel in Abruzzo, i soccorritori hanno estratto gli ultimi dei 29 corpi di chi non è sopravvissuto tra le 40 persone presenti nella struttura quel fatidico mercoledì 18 gennaio
Giusi Fasano www.corriere.it
PENNE (Pescara) – La parola fine arriva a mezzanotte, una settimana dopo la valanga. Che nessuno osi più sperare: l’hotel Rigopiano ha restituito tutti i suoi morti, 29, uno dopo l’altro, come fossero tasselli di un puzzle macabro. I vigili del fuoco li hanno estratti da quel groviglio di macerie, neve ghiacciata, alberi, oggetti, pietre, rami, diventati la loro tomba gigantesca. E adesso tutte quelle persone sono in fila l’una accanto all’altra all’obitorio di Pescara. Tutte tranne le poche per le quali è già stato celebrato il funerale.
Si sono salvati in 11, tutti gli altri sono stati travolti dalla furia della slavina, potentissima. Vincenzo e Giorgia, i due fidanzati sopravvissuti, ieri hanno raccontato di essersi «ritrovati sotto senza capire come. Ci siamo nutriti di ghiaccio per sopravvivere». E intanto arriva una notizia dal fronte dell’altra tragedia, l’elicottero del 118 precipitato due giorni fa e le sue sei vittime: è stata recuperata la scatola nera. Decifrarla spiegherà il perché dello schianto.
Il Rigopiano ha restituito tutti i morti. 29 le vittime, 11 i superstiti
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