Hotel Rigopiano, sei persone vive sotto la valanga che ha travolto l’albergo

I soccorritori li hanno individuati ma non ancora estratti. In arrivo elicotteri dei vigili del fuoco da pescara. Tregua nelle nevicate ma le temperature in aumento hanno provocato un appesantimento della neve rendendo più difficoltose le operazioni. Resta fermo a tre il numero dei corpi estratti. ancora decine i dispersi

di GIOVANNI GAGLIARDI www.repubblica.it 

Ci sono sei persone vive all’hotel Rigopiano. Gli uomini del soccorso li hanno individuati ma non ancora estratti e hanno chiesto l’intervento di cinque elicotteri dai vigili del fuoco che sono decollati da Pescara portando a bordo coperte e altro materiale per il soccorso.

E’ la prima buona notizia nella catastrofica valanga che ha travolto quello che fino a due giorni fa era un resort di lusso, un’oasi di pace ai piedi del Gran Sasso. Da ieri si scava nell’ammasso di neve e detriti che era l’hotel Rigopiano di Farindola, per trovare eventuali superstiti in una corsa contro il tempo. C’è stata una tregua nelle nevicate ma le temperature salite al di sopra degli 0 gradi centigradi hanno provocato un appesantimento della neve rendendo più difficoltose le operazioni. Al momento solo tre corpi sono stati estratti. E resta incerto il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, nella speranza che i soccorritori possano trovare altre persone in vita.

“Mai visto nulla del genere”. “Qui uniamo due scenari diversi: la valanga, che affrontiamo sempre e una catastrofe naturale come un mini terremoto. Non ho mai visto nulla del genere”, ha detto il portavoce del Soccorso alpino Walter Milan. Poi spiega la situazione in quota: “Al lavoro ci sono oltre sessanta persone tra i vari enti. Arriveranno nuovi mezzi e con gli elicotteri porteremo le squadre. Via via arriveranno dei mezzi meccanici che devono lavorare insieme con gli uomini, prima si fa un’ispezione nella neve e poi si toglie tutto”.

“Condizioni meteo difficili”. Le ricerche dei dispersi proseguono senza sosta, anche se con il passare delle ore le speranze di trovare qualcuno vivo diminuiscono. “In teoria anche in queste condizioni meteo molto difficili, se si sono create delle ‘sacche’ di aria dove ripararsi nell’albergo spazzato via, potrebbero sopravvivere 2 forse 3 giorni, ma é difficile”, ha spiegato Milan. La difficoltà nel fare previsioni è data dal caso eccezionale di una valanga con una così grande quantità di detriti, essendosi combinata con un terremoto. Per i soccorritori c’è il rischio di nuove valanghe. “Tra poco un elicottero si alzerà in volo per monitorare la zona – ha detto ancora Milan – la strada è pericolosa e potrebbero staccarsi anche micro-slavine”.

La distruzione dell’hotel. E’ stata una valanga  devastante, che ha pressoché sepolto gran parte della struttura, facendosi anche strada all’interno dei vari ambienti che la costituivano e poi spazzato via quello che trovava sulla sua strada, così come aveva già fatto con un fronte ampio di alberi che era a monte dell’albergo. Anzi, quell’ammasso di tronchi è stato il di più che ha portato distruzionei perché l’onda d’urto è stata ancor più forte.

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