Il premier e gli scenari post elettorali: “Anche nello scenario più generoso, Di Maio non riuscirà a formare un governo. Anche fuori dall’Italia, nessuno ci crede. La Grande coalizione tedesca, buona notizia per l’Italia” www.repubblica.it
Non c’è possibilità che il Movimento 5 stelle arrivi a guidare il governo. È la netta presa di posizione che il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, affida a un’intervista al Foglio, in edicola domani. “Penso che il rispetto agli elettori del cinque stelle sia dovuto”, argomenta Gentiloni. “Ma penso che la possibilità che il Movimento 5 stelle arrivi a guidare il governo non ci sia. Perché è una forza che se, anche avesse i risultati che attualmente gli vengono attribuiti da sondaggi non so quanto generosi, non avrebbe i numeri per governare”. Di conseguenza, Gentiloni non solo dice di non essere “affatto spaventato”, dalla prospettiva di un governo Di Maio, considerandola irrealizzabile, ma afferma che anche fuori dall’Italia nessuno dei suoi interlocutori prende seriamente in considerazione questa possibilità. “Nessuno mi ha mai mostrato preoccupazione per la possibilità, a cui nessuno crede, che il Movimento 5 stelle possa arrivare al governo dell’Italia”, conclude.
Molto preoccupato il premier si mostra invece per il peso della Lega nella coalizione di centrodestra. “L’ultima volta che il centrodestra andò al governo le cifre furono queste: Berlusconi 37,2 per cento, Lega nord 8 per cento”, ricorda Gentiloni. “In quel contesto l’idea di addomesticare la Lega poteva funzionare. Oggi le proporzioni sono incomparabili. Sono praticamente paritarie”. Secondo il capo del governo, con questi rapporti di forza Berlusconi non può essere considerato un argine al populismo, e non riuscirà ad “addomesticare” Salvini e i suoi.
Nell’intervista, Gentiloni esprime invece soddisfazione per l’accordo tra Cdu e Spd in Germania per la Grande coalizione,
una buona notizia, secondo il premier, in particolare per l’Italia e i paesi del Mediterraneo: “Una Merkel che si accorda con l’Spd”, afferma, “è una Merkel che ha coi paesi del Mediterraneo un rapporto migliore di quello che poteva accadere con i liberali”