Il documento che chiude la due giorni di Ise-Shima, in Giappone, riconosce la necessità di “aumentare l’assistenza” per i rifugiati e i Paesi che li ospitano. Sul fronte economico, i leader dei sette grandi si impegnano ad “assicurare un livello appropriato di investimenti pubblici”. Renzi: Italia non è in situazione di emergenza.
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ISE-SHIMA (Giappone) – La crescita come priorità, la crisi dei migranti come sfida globale, il terrorismo come minaccia alla pace. Questi i punti centrali del comunicato finale del G7 svoltosi a Ise-Shima.
Economia. “La crescita globale è la nostra urgente priorità”, si legge nella dichiarazione finale dei leader in cui si sottolinea che è necessario usare ogni strumento “fiscale, monetario e strutturale” per “sostenere la domanda globale” continuando gli sforzi per “mettere il debito su livelli sostenibili”. I sette grandi si impegnano quindi ad “assicurare un livello appropriato di investimenti pubblici”.
La dichiarazione menziona anche il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea del prossimo 23 giugno: “Ci sono potenziali shock di origine non economica: un’uscita del Regno Unito dall’Ue potrebbe invertire il trend verso un maggiore commercio mondiale e investimenti, con i posti di lavoro collegati, e rappresenta un serio rischio per la crescita”.
Migranti. Il documento accoglie l’appello lanciato dall’Unione europea ai partner attestando che i “migranti e i rifugiati sono una sfida globale che richiede una risposta globale”. Per questo bisogna “aumentare l’assistenza globale per sostenere le esigenze dei rifugiati, delle comunità che li ospitano” e cooperare con “i nostri partner, specialmente quelli in Africa, in Medio Oriente e nei Paesi confinanti di origine e transito”. Il G7 “incoraggia l’ammissione temporanea” e gli schemi di ricollocamento “per alleviare la pressione dei Paesi che ospitano il maggior numero di rifugiati”. Anche perché – si legge nel comunicato – “il numero di migranti, richiedenti asilo e rifuguati è al piu alto livello dalla Seconda Guerra Mondiale”. Per quanto riguarda l’Italia, secondo il premier Matteo Renzi “non siamo in situazione di emergenza. Noi nell’anno peggiore come afflusso abbiamo avuto 160 mila persone. C’è stato un aumento di sbarchi nelle ultime ore ma questo aumento non è nè ai livelli del 2014 nè a quelli del 2015”.