Accusata per i fondi ricevuti da consigliera regionale: la procura le contesta circa 80 mila euro di soldi ricevuti e usati per spese non istituzionali www.repubblica.it
L’ex sottosegretaria alla Cultura del Governo Renzi, Francesca Barracciu (Pd), è stata condannata a 4 anni di reclusione per peculato aggravato nell’ambito dello scandalo sui fondi destinati ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna e spesi per fini non istituzionali. La sentenza è stata pronunciata dalla seconda sezione del Tribunale di Cagliari dopo circa un’ora e mezzo di camera di consiglio. Il pubblico ministero Marco Cocco aveva chiesto per l’imputata 5 anni di carcere. Barracciu è imputata per i fondi ricevuti quando era consigliera regionale.
Fedelissima di Renzi, è stata coinvolta da circa due anni nell’inchiesta sulle spese pazze del consiglio regionale della Sardegna (complessivamente 85 indagati di sinistra e di destra, una ventina già a giudizio). Barracciu, che si è sottoposta a due interrogatori davanti al pubblico ministero, ha precisato di aver speso una parte dei fondi ai gruppi per dei rimborsi benzina legati ai viaggi fatti in ragione del suo ruolo politico ma non ha saputo dare una spiegazione alle tante incongruenza contestategli successivamente dagli inquirenti.
L’accusa aveva chiesto lo stralcio della posizione di Barracciu, alla quale contestava spese anomale per circa 81 mila euro, senza adeguati giustificativi. La seconda sezione del tribunale civile di Cagliari, presieduta da Massimo Poddighe, ha pronunciato il dispositivo della sentenza, alla presenza dell’imputata e del suo legale Franco Luigi Satta. Il pm aveva chiesto una pena di 5 anni.
A Barracciu sono state riconosciute le attenuanti generiche. La condanna riguarda le spese dal 17 novembre 2004, durante la legislatura 2004-2009, a guida Renato Soru, nel cui listino bloccato l’ex sindaca di Sorgono (Nuoro) era stata eletta consigliera. Il reato di peculato per lei è stato dichiarato prescritto per il periodo precedente al 17 novembre 2004, quindi per i primi mesi della legislatura. La sentenza sarà ora trasmessa alla procura della Corte di Conti.