Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia hanno chiesto una riunione urgente dei responsabili dell’Ue per individuare “misure immediate”. Ma c’è da fare i conti con la riluttanza di molti paesi del Nord Europa di www.repubblica.it
L’emergenza migranti nell’agenda dell’Unione europea. Che occorra “superare Dublino”, come chiesto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per “avere una politica di immigrazione europea, con un diritto di asilo europeo”, lo ha implicitamente riconosciuto nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel, facendo un gesto significativo nei confronti dei profughi siriani. Alla Germania si sono affiancati Francia e Gran Bretagna, che insieme a Berlino hanno chiesto una riunione urgente dei responsabili dell’Ue per individuare “misure immediate”. La presidenza lussemburghese l’ha convocata a stretto giro, il 14 settembre a Bruxelles, dove si incontreranno i membri del Consiglio ministeriale Giustizia e Interni. Sempre per parlare dell’emergenza migranti, il premier spagnolo, Mariano Rajoy, vola oggi in Germania per incontrare Merkel. L’incontro si terrà nel castello di Meseberg, a 70 chilometri da Berlino. Venerdì prossimo a Madrid Rajoy incontrerà anche il premier britannico Cameron.Ma la strada rimane tutta in salita, vista la riluttanza di molti governi, specie del nord Europa, ad avviare una politica veramente comune. Il 25 agosto, sfruttando la cosiddetta clausola di sovranità del regolamento di Dublino III, Angela Merkel ha deciso di non rimandare indietro al primo paese Ue d’ingresso i profughi siriani che giungono in Germania. Il regolamento di Dublino III sul diritto d’asilo, in vigore dal primo gennaio 2014, stabilisce infatti che “una domanda d’asilo è esaminata da un solo Stato membro, che è quello individuato come Stato competente in base ai criteri enunciati al capo III” del regolamento stesso. Salvo eccezioni, si tratta del paese di accesso nell’Unione europea.