Tutte le misure nel testo del decreto legge Renzi sulle banche: accelerano le procedure esecutive, nasce il pubblico registro delle procedure fallimentari. Confermato il «pegno mobiliare non possessorio». Sale da 60 a 84 mesi la durata del fondo per la gestione degli esuberi nelle banche. E passa al Tesoro la Sga, la vecchia bad bank del Banco di Napoli: ora potrà comprare crediti in sofferenza anche da altri istituti
di Fabrizio Massaro www.corriere.it
Arriva il testo del decreto legge del governo Renzi sulle banche: tante le novità che dovrebbero servire ad accelerare il recupero dei crediti in sofferenza sostenendone quindi il valore nei bilanci delle banche. La più rilevante è la possibilità per l’istituto creditore di prendersi l’immobile dato in garanzia dall’imprenditore — sono dunque escluse le famiglie — in caso di rate non pagate sui mutui: nel caso di pagamenti mensili, spiega la relazione illustrativa, c’è inadempimento «quando il mancato pagamento si protrae per oltre sei mesi dalla scadenza di almeno tre rate, anche non consecutive»; ovvero dopo sei mesi dalla scadenza di «una sola rata» nel caso di ratei superiori al mese. Si tratta comunque sempre di un accordo tra privati, dunque non scatta automaticamente per i contratti in essere, che però possono essere integrati con questa specifica clausola. A stimare il bene sarà un perito nominato dal tribunale.
Confermato anche l’annunciato «pegno mobiliare non possessorio» che l’imprenditore potrà costituire sui beni mobili destinati all’esercizio dell’impresa anche senza subire lo spossessamento, che dunque potrà continuare ad usare.
Per favorire la creazione di un mercato per i crediti deteriorati (Npl) viene istituito un registro delle procedure di espropriazione immobiliare, di insolvenza e delle ristrutturazioni aziendali, accessibile alla Banca d’Italia per la vigilanza sulle banche ma anche ai creditori (o agli acquirenti dei crediti). Il modello è il Pacer, la banca-dati degli Usa sui procedimenti in corso, non solo fallimentari. Sarà inoltre istituito un «registro dei pegni non possessori» presso l’Agenzia delle Entrate. Vengono anche accelerate le procedure di espropriazione forzata: fra le altre cose, non possono esserci più di tre aste per uno stesso bene.