Respinto il ricorso presentato dal Dipartimento della Giustizia contro la decisione del giudice federale di Seattle di bloccare il ‘travel ban’. Iran sospende divieto ingresso atleti Usa wrestling www.repubblica.it
La corte d’Appello di Washington ha annunciato di avere respinto per il momento il ricorso presentato poche ore prima dal Dipartimento di Giustizia Usa contro la sentenza del giudice James Robart, che aveva sospeso l’ordine esecutivo con cui il presidente Donald Trump bloccava l’ingresso negli Usa per 90 giorni di cittadini provenienti da sette Paesi musulmani. Lo riferisce il sito diAbc News. Il divieto era entrato in vigore dopo la firma di Trump il 27 gennaio scorso.
Il ricorso del governo Usa era mirato a reintrodurre il provvedimento, che vietava l’ingresso nel Paese ai rifugiati e ai cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Siria, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen e Libia).
Il giudice William Canby, a Phoenix, e il giudice Michelle Friedland, a San Francisco, hanno concesso tempo fino alle 15 di lunedì al Dipartimento di Giustizia per fornire ulteriori argomenti a giustificazione della propria posizione. Analoga decisione è stata presa per gli Stati di Washington e Minnesota, che dovranno fornire documenti dettagliati sulla loro opposizione al decreto Trump. Per adesso, dunque, la sentenza del giudice Robart resta in vigore.
Ma il neopresidente non ci sta ad accettare la decisione e con due tweet rilancia. “Ho detto agli agenti della sicurezza di controllare bene chi arriva negli Usa. I tribunali mi stanno rendendo il lavoro difficile. Non ci credo che un giudice possa mettere il Paese in un pericolo simile, se qualcosa succede incolpate lui e il sistema giudiziario”.