Il fenomeno della tossicodipendenza, degli abusi di droghe e alcol come pure quello della repressione dello spaccio, sembrano ormai problemi con i quali siamo costretti, nostro malgrado, a convivere quotidianamente. Non passa giorno infatti che non sentiamo e non leggiamo notizie di cronaca inerenti questa triste piaga sociale. Verrebbe quasi da dire che siamo talmente assuefatti da queste notizie che ormai le consideriamo una normalità. Sono certamente importanti le misure di sorveglianza e repressione che le autorità preposte stanno adottando per contrastare la diffusione ed il commercio delle droghe illegali nel nostro paese, ma è palese che queste misure non sono sufficienti a fronteggiare questo problema.
Una visione più ampia del fenomeno potrebbe farci adottare altre valide soluzioni. Un esame che non prenda in considerazione solo la repressione di chi spaccia ed immette sul mercato le droghe e che quindi, per così dire, di chi rappresenta l’offerta, ma anche e soprattutto da chi è costituito il consumatore, ovvero un esame della domanda.
E’ inconfutabile il fatto che la categoria più a rischio è quella degli studenti. La recente Relazione annuale al Parlamento 2015 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia menziona “un rapporto della Commissione europea dove risulta che l’età di primo uso di cannabis più frequente è proprio 15 anni in diversi paesi e in Italia.”
Fra l’altro la Relazione precisa che “nell’ultimo decennio, la sostanza illecita maggiormente consumata dagli studenti italiani di 15-19 anni risulta essere la cannabis, con una prevalenza che si attesta su valori superiori al 20% (consumo negli ultimi 12 mesi). La Relazione specifica che l’indagine è stata effettuata su 31.661 studenti di un’età compresa tra i 15 ed i 19 anni. Nella Relazione si rileva inoltre che “nel 2014, la cannabis: è stata consumata almeno una volta nella vita dal 26,7% degli studenti italiani, con una prevalenza che si riscontra in aumento rispetto al 2013 (24,6%). Il 23,1% riferisce di averla provata almeno una volta nel corso dell‟anno antecedente l‟indagine (21,6% nel 2013), mentre il 15,5% sostiene di aver assunto cannabis almeno una volta negli ultimi 30 giorni (15,2% nel 2013).”
Senza entrare nello specifico della relazione in merito all’abuso delle ulteriori droghe consumate in Italia (cocaina, eroina, allucinogeni ecc.) pare evidente che il crescente consumo di droga nei giovani ci impone l’adozione di un’efficace strategia d’intervento.
Nell’esperienza dei centri Narconon, grande importanza hanno sempre rivestito le campagne informative ed in particolare le conferenze di prevenzione svolte in numerosissimi istituti scolastici.
Queste conferenze, basate su semplici e non allarmistiche informazioni che incrementano negli studenti una maggiore consapevolezza sulle frequenti falsità che ammantano l’uso delle droghe, sono in grado di produrre risultati molto positivi; soprattutto se il conferenziere ha vissuto in prima persona il dramma di questa piaga sociale e ne è uscito e quindi ha la giusta cognizione per interessare i giovani con una storia reale.
Da molti anni i centri Narconon svolgono con successo conferenze di prevenzione, portando testimonianze di storie vere, vissute da persone che oggi possono con orgoglio affermare di aver vinto la propria sfida con la droga.
Chi fosse interessato ad approfondire questo argomento e ricevere informazioni per organizzare attività di prevenzione può contattare l’associazione Narconon Sud Europa allo 02.36589162 o all’indirizzo e-mail info@narcononsudeuropa.org dove è possibile anche richiedere copie gratuite dei seguenti opuscoli: “Droghe: come danneggiano la mente”, “10 punti che forse i tuoi amici non sanno sulle droghe”, “10 cose che i genitori potrebbero non sapere riguardo alla marijuana”, “10 cose sulla ketamina” e “Aiutare un familiare – salvare una persona cara dall’abuso di sostanze e dalla dipendenza”.