Caso Nsa, la risposta di Obama: firmata legge sulla privacy dei cittadini dei Paesi alleati

Entra in vigore una norma che estende i diritti garantiti agli statunitensi da www.repubblica.it

Nei giorni caldi della polemica tra Stati Uniti e Italia per le intercettazioni dell’ex premier Silvio Berlusconi, arriva una risposta dalla Casa Bianca alle critiche degli alleati contro i programmi di ascolto dell’Nsa: il presidente Usa Barack Obama ha firmato una legge che estende la protezione della privacy “non solo ai cittadini americani ma anche a quelli stranieri” dei Paesi alleati, che potranno fare causa al governo degli Stati Uniti se i loro dati saranno svelati in modo illegale. Lo rende noto la Casa Bianca. Denominata ‘Judicial Redress act bill’, la legge, che aveva avuto un largo sostegno bipartisan al Congresso, è volta di fatto a ricostruire la fiducia tra gli alleati europei dopo lo scandalo del Datagate, i controlli di massa della Nsa denunciate dalla ‘talpa’ Edward Snoden.

ESCLUSIVA Così gli Usa intercettavano Berlusconi

La nuova legge prevede che cittadini stranieri i cui diritti venissero lesi dagli Stati Uniti possano citare in giudizio il governo di Washington. Il disegno di legge ha l’obiettivo di recuperare la fiducia negli States da parte degli alleati europei a seguito delle rivelazioni di Edward Snowden sui piano di ascolto e intercettazione messi in pratica dalla National Security Agency. Nella rete svelata da Snowden sono finiti non solo Silvio Berlusconi, ma anche Angela Merkel e altri importanti leader europei. Le intercettazioni all’ex premier italiano sono state svelate da L’Espresso e da Repubblica e hanno scatenato le reazioni italiane, sia dal centrodestra che dal governo. Palazzo Chigi si è mosso per chiedere spiegazioni a Washington e la procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Quello della Nsa è uno scandalo che la Casa Bianca ha tentato di chiudere con lo Us Freedom Act, la legge che le toglie alla Nsa la possibilità di raccogliere indistintamente i dati telefonici di milioni di americani e di conservarli nei suoi database. Acqua passata, ha lasciato intendere la diplomazia americana.

Ma ora Obama manda un ulteriore segnale, anche per rassicurare il mondo del business, forse anche in vista della firma del Ttip, l’accordo sul libero scambio tra Ue e Usa.
Obama ha definito la legge, che protegge i dati dei cittadini, una misura chiave per tutelare i dati dei consumatori che contribuirà a portare affari in Usa. Per il presidente, che ha firmato anche un’altra legge per vietare la tasse sull’accesso internet, si tratta di un “altro passo” nell’epoca dell’informazione per “garantire che anche se proteggiamo la sicurezza del popolo americano, siamo pure consapevoli della privacy che amiamo così tanto”. Una battaglia che tuttavia lascia aperto il capitolo del braccio di ferro sulla privacy tra Apple e governo per lo sblocco di un iPhone nelle indagini sulla strage di San Bernardino.

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