La polizia ha eseguito le ordinanze. Agli arresti domiciliari sono finiti oltre a Pulvirenti l’amministratore delegato, il direttore generale e altre 4 persone: procuratori e agenti di scommesse. di FRANCESCO VIVIANO da www.repubblica.it
La polizia sta eseguendo sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti del Catania che avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. Agli arresti domiciliari sono finiti il presidente del club, Antonio Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri. Con loro sono stati arrestati i procuratori Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. Sono accusati di frode sportiva. Secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro.
Il nome del Catania calcio era emerso il 19 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Soccer” che portò all’arresto di 50 persone tra dirigenti sportivi, allenatori, giocatori, dirigenti e scommettitori italiani e stranieri che aveva truccato decine di partite del campionato di serie B. L’interesse dell’organizzazione criminale che combinava le partite si era rivolta anche all’incontro Catania-Crotone del 16 febbraio 2015. Alla vigilia dell’incontro uno dei principali protagonisti dell’organizzazione l’albanese Edmond Neriìjaku insieme ad un altro degli arrestati, Ercole De Nicola, si dicevano certi di “combinare” l’incontro Catania – Crotone al punto che Nerjaku investì 21 mila euro sulla vittoria del Catania. Le cose però non andarono come previsto e l’incontro si era concluso con un pareggio, 1-1