La Germania ferma anche il Consolato di Istanbul. I curdi rivendicano l’attacco nella capitale. A Bruxelles si apre il vertice per trovare l’intesa con la Turchia sui migranti
di Maria Serena Natale da www.corriere.it
«Minaccia non confermata» di imminente attentato terroristico. La Germania chiude l’ambasciata ad Ankara, oltre al Consolato e alla scuola tedesca di Istanbul. Si apre in un clima di massima allerta tra le notizie in arrivo dalla Turchia la due giorni del Consiglio dei capi di Stato e di governo della Ue che proprio nel piano di cooperazione con Ankara trova uno degli scogli più duri da superare.Turchia piattaforma di lancio dei profughi verso l’Europa, che con i 2,7 milioni di rifugiati siriani presenti sul territorio nazionale è chiamata a contrastare il traffico di esseri umani e arginare il flusso dell’immigrazione illegale. Sul tavolo, il controverso piano anticipato dal vertice straordinario Bruxelles-Ankara con le richieste turche che includono uno stanziamento supplementare di tre miliardi di euro fino a un totale di sei miliardi destinati all’emergenza, liberalizzazione dei visti d’ingresso nella Ue e accelerazione dei negoziati per l’adesione con l’apertura di cinque nuovi capitoli oggetto di trattativa che incontrano forti resistenze. La bozza d’intesa prevedeva uno scambio «uno ad uno»: a ogni migrante respinto dalla Grecia verso la Turchia dovrebbe corrisponderne uno trasferito dalla Turchia in Europa.
Opposizione totale da Cipro, l’isola divisa dal conflitto congelato tra greci e turchi: no all’adesione finché Ankara non riconoscerà la Repubblica di Nicosia. Lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi richiama alle tensioni che attraversano il Paese-ponte verso Est e verso il Medio Oriente in fiamme, avvertendo in apertura dei lavori: «È giusto fare l’accordo, ma non a tutti i costi. Ci sono dei principi per noi fondamentali come la tutela dei diritti umani e della libertà di stampa».