Il rendimento cala al 2,3%. Avvio debole per le Borse, sul timore di tensioni nell’area euro. Germania, tonfo della produzione industriale: scende del 3%
di Francesca Gambarini www.corriere.it
I mercati tornano a respirare: si attenua la tensione con lo spread tra Btp e Bund che martedì mattina torna sotto quota 200. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco si attesta in questa fase a 198 punti base, dopo aver aperto sui livelli della vigilia, a 201 punti. Lunedì con lo sfondamento di quota 200 era stato registrato il record degli ultimi tre anni. Cala sensibilmente anche il rendimento del Btp, al 2,32% dal 2,39% della vigilia (in apertura era al 2,36%).
Sulle prime battute Milano, che lunedì aveva accusato la performance peggiore (-2,2%), è incerta: gli indici procedono in cauto rialzo a circa un’ora dall’apertura poco sotto la parità, con il Ftse Mib che segna un +0,37% a 18.762 punti mentre l’All Share guadagna lo 0,32%.
Padoan: priorità il debito
«Le vicende di questi ultimi giorni e di queste ultime ore ci ricordano in modo sgarbato come un Paese ad alto debito non possa non occuparsi della sua discesa», ha commentato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan parlando del rialzo dello spread. «Per il governo la riduzione del debito resta un obiettivo centrale», ha aggiunto. Il 2016 l’Italia ha conosciuto l’a deflazione che fa male al debito prché lo fa aumentare. Bisogna insistere»
Le banche
In Europa Parigi cede lo 0,37%, Francoforte lo 0,1% e Madrid lo 0,45%, piatta Londra. Gli occhi continuano a essere puntati su Unicredit (-1%), con i titoli in preda al nervosismo nel secondo giorno dell’operazione sul capitale da 13 miliardi di euro, la più grande della storia di Borsa Italiana. Lunedì le azioni di Piazza Gae Aulenti hanno perso il 6,87% e i diritti il 18,85%. La guardia continua a rimanere alta su Intesa Sanpaolo (-1 %) e Generali (inv), mentre gli investitori si interrogano sulle mosse dell’istituto guidato da Carlo Messina, che nei giorni scorsi ha confermato l’interesse per il primo assicuratore italiano. Perdite anche per Banco Bpm (-1,5%) e Mediobanca (-1%); perdite minori per Bper (-0,1%) e Ubi (-0,2%).
Nell’energia, Eni +0,9% ed Enel +0,7%. Nell’industria, in calo Fca (-1,1%), sospesa al ribasso in avvio. Tra gli altri titoli, bene St (+1,7%), ok Mediaset (+0,7%) e piatta Telecom (+0,06%). Telecom Italia sale dello 0,6% dopo il rialzo di lunedì, giorno in cui i vertici della compagnia hanno presentato alla comunità finanziaria i conti del 2016 e le linee guida del piano industriale al 2019, che prevede un miglioramento del fatturato e dell’ebitda e un debito sotto controllo, nonostante siano stati messi a budget investimenti in Italia per 11 miliardi di euro. Fca, dopo essere scivolata in asta di volatilità, cede l’1%.