Allarme Banca d’Italia/Visco: “Puntare su produttività e lavoro: sì a riforme e innovazioni”

Le Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia. No a politiche a corto raggio: al di là dell’incertezza del momento, servono interventi nell’interesse generale, che liberino l’economia da “inutili vincoli, rendite di posizione, antichi e nuovi ritardi”. Crediti deteriorati: si riparla di bad bank. “Prioritario tagliare debito”
di ROSARIA AMATO www.repubblica.it

Serve una politica dalla “veduta lunga”. Nelle “Considerazioni finali” il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco non prende posizione nel dibattito pro o contro le elezioni anticipate, ma lancia comunque un monito a chi governa: “Il consenso va ricercato con la definizione e la comunicazione di programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà”. Perché l’Italia viene “dagli anni peggiori della sua storia in tempo di pace”, le conseguenze della doppia recessione sono state “più gravi di quelle della crisi degli anni ’30”. Le eredità più pesanti sono il debito pubblico e i crediti deteriorati delle banche. Ma il Paese ce la può fare, si può riprendere, può tornare a crescere con energia, purché chi governa abbia a cuore i benefici per i cittadini.

Il problema non è dunque tanto la data delle elezioni, quanto il distacco della politica da una perenne campagna elettorale: no a politiche a corto raggio. Il governatore si dice invece fiducioso che “al di là dell’incertezza politica”, si ottengano “risultati che servono l’interesse generale, tenendo conto di chi resta indietro e di chi arretra, liberando l’economia da inutili vincoli, rendite di posizione, antichi e nuovi ritardi”.

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