Agroalimentare, Sbarra (Fai Cisl): la sfida all’innovazione si vince tutalando il lavoro di qualità

“Condividiamo l’obiettivo del Governo di elevare entro il 2021 al 10 per cento la superficie agricola coltivata con tecniche innovative, oggi ferma all’1 per cento. Ma innovare significa intervenire meglio anche a sostegno del lavoro manuale: bisogna inserire più forti clausole sociali, tutelare anche le basse professionalità”. Così Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, a Catanzaro per partecipare a una tavola rotonda sull’Agroalimentare organizzata dalla Regione Calabria. L’eccellenza agroalimentare meridionale “nasce dall’eccellenza e dall’unicità di prodotti indissolubilmente legati ai territori. Per collegare le aziende ai mercati internazionali occorre abbattere diseconomie infrastrutturali, aggregare e integrare realtà produttive e filiere, realizzare patti per la legalità, alimentare l’innovazione insieme alla formazione e all’aggiornamento professionale.

Governo, Regioni, parti sociali devono lavorare insieme verso obiettivi comuni quali competitività e qualità del lavoro, sicurezza alimentare e distintività, contrasto alla contraffazione, innovazione, lotta allo sfruttamento e al dumping sociale. Dobbiamo poi intensificare il confronto con i nostri interlocutori istituzionali per una legislazione sociale sempre più avanzata”. Perno centrale di questo Patto, ha sottolineato Sbarra, “resta la dignità del lavoro agricolo. La collaborazione tra istituzioni e Parti sociali deve intensificarsi, anche alla luce della nuova Legge contro il caporalato, che va completata con l’attivazione della Cabina di Regia e della Rete del lavoro di qualità. Occorre valorizzare il ruolo delle Parti sociali nel presidio territoriale e nel governo del mercato del lavoro, dobbiamo lavorare insieme per spezzare le catene di uno sfruttamento che offende il senso di giustizia e danneggia tante buone imprese che puntano sulla qualità”.

 

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