All’esito di una lunga fase processuale che ha visto coinvolti come imputati 2 uomini ed una donna di Belmonte del Sannio(IS) nei giorni scorsi si è giunti alla definizione di una vicenda che ha destato scalpore in tutto il Molise. I 3 soggetti rispettivamente 2 fratelli e la cognata di questi ultimi negli anni 2007/2008 avevano ripetutamente compiuti atti sessuali nei confronti dei figli di lei infraquattordicenni.
La raccapricciante vicenda venne alla luce grazie alla laboriosa e delicata attività di indagine del personale specializzato della Squadra Mobile di Isernia. La professionalità e la costanza degli operatori permise di acquisire la fiducia delle piccole vittime che dinanzi a psicologi infantili raccontarono con non poche difficoltà spaccati della vita familiare orribili. Il quadro situazionale fatto emergere dagli inquirenti ha fatto affiorare un enorme disagio sociale e le mostruose violenze che erano costretti a subire le piccole vittime all’interno dell’abitazione familiare, luogo sicuro per chiunque, che invece divenne una prigione dove gli odierni condannati si sono resi colpevoli degli atti sessuali con il “coinvolgimento morale” della madre. Le condanne prevedono per i 2 uomini 7 anni di reclusione e per la donna e madre delle vittime 5 anni di reclusione.
All’esito dell’emissione degli Ordini di Carcerazione da parte della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso la Squadra Mobile della Questura di Isernia ha tradotto S.B. di anni 69 presso la Casa Circondariale di Isernia, la donna D.I.L. di anni 47 si è costituita presso la Casa Circondariale femminile di Chieti. Per il terzo condannato si attende l’emissione dell’Ordine di Carcerazione al fine di concludere questa triste vicenda che ha scosso non poco il piccolo centro di Belmonte del Sannio e tutto il Molise.
In data 10 dicembre u.s. personale della Squadra Volante dell’U.P.G.S.P. della Questura di Isernia ha proceduto al deferimento in stato di libertà di V.G. isernino classe 1975 per il reato di ricettazione. Nello specifico nel pomeriggio veniva richiesto l’intervento di una pattuglia in contrada Tiegno ove era stato avvistato un giovane con fare sospetto e con viso celato da un cappuccio di colore scuro. Gli operatori individuavano il giovane che si allontanava a piedi con passo celere e, non accorgendosi di essere seguito dai poliziotti si disfaceva di alcune oggetti e di alcune carte poi risultati essere provento di furto in un’abitazione sita nelle immediate vicinanze. Raggiuntolo veniva identificato e sottoposto a perquisizione che consentiva di rinvenire in dosso al soggetto un attrezzo utilizzato per scardinare porte e/o finestre. La merce recuperata, consistente in un libretto postale, corrispondenza intestata alla vittima ed altri oggetti di valore venivano riconsegnati all’avente diritto previa autorizzazione del Pubblico Ministero di turno notiziato dell’accaduto.