Così esordisce la circolare UILPA Interno, con la quale è stato diramato nelle sedi periferiche lo schema del D.P.R. che dispone la riorganizzazione del Ministero dell’Interno e che indica in una fredda Tabella “A”, allegata al decreto, quali sono le sedi che saranno soppresse ed accorpate ad altre sedi. Tanto tuonò che piovve! Ed infatti è ormai risalente e ricorrente l’intento di sopprimere le Prefetture, finora sventato solo grazie al peso della figura dei Prefetti.
All’inizio si voleva chiuderle tutte, poi ne hanno cambiato solo il nome, trasformandole in Ufficio Territoriale del Governo. In tempi più recenti si voleva ridurle a 40. Lo schema di decreto inviato alle Organizzazioni Sindacali il 10 settembre scorso ne sopprime 23, lasciandone in vita 80. Tanto tuonò che piovve! Ma un altro proverbio, altrettanto noto, dice che piove sempre sul bagnato. Ed infatti tra le 23 Prefetture – Utg da sopprimere c’è anche quella di Isernia. Analogo destino subiranno la Questura e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. E questo a pochi giorni dall’approvazione della roboante Riforma della Pubblica Amministrazione, tradottasi nella Legge n. 124 del 7 agosto scorso. Proprio la cd legge “Madia”, che cambia di nuovo il nomen alla Prefettura-Utg, trasformandola in Ufficio Territoriale dello Stato, la individua come “punto di contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini”. Ai Prefetti, alla fine esclusi dal Ruolo unico della dirigenza pubblica, viene affidata la responsabilità dell’erogazione dei servizi ai cittadini, nonchè compiti di coordinamento degli altri uffici pubblici. Allora non si capisce come tutto questo possa avvenire se contestualmente viene disposta la riduzione delle sedi sul territorio. Nel caso di Isernia un territorio già profondamente provato da una disastrosa situazione economica, tanto da avere appena avuto il riconoscimento di “Area di crisi”. Una vera contraddizione! Non bastava la soppressione della Provincia, che anzi, nè è il presupposto, non bastavano le vicissitudini politiche locali, non bastavano le profonde difficoltà del tessuto economico che vedono il Molise, e il territorio isernino in particolare, nei primissimi posti delle statistiche della disoccupazione, specialmente giovanile. E le prospettive si fanno sempre più buie. I servizi al cittadino si allontanano sempre più.
Affrontare un viaggio su strade sconnesse e impervie o su treni da terzo mondo, quali quelli che sono riservati ai molisani, per una patente, una legalizzazione, una cittadinanza, una sanzione amministrativa e quant’altro, scoraggerà e ridurrà la possibilità di esercitare i propri diritti. E’ questo che si intende per snellimento della P.A.? E il personale, che ogni giorno assicura l’erogazione di servizi e tutele, con un forte fenomeno immigratorio in crescendo, ai confini con il territorio campano, difendendo strenuamente i valori della legalità a forte rischio? Nel decreto nessun accenno al destino di tanti lavoratori che hanno davanti, nella migliore delle ipotesi, lo spettro del pendolarismo. Viaggeranno verso il capoluogo, su una “scassatissima littorina” insieme a quelli che si troveranno davanti come utenti. Risorse finanziarie, già scarse, investite in viaggi, non di piacere, e sottratte ai consumi. Il sistema economico già in ginocchio vivrà una nuova agonia. Così si vuol favorire la ripresa economica? Così si vuol sostenere la famiglia? Il Personale della Prefettura-Utg e della Questura di Isernia, riunito in assemblea oggi, come in tutte le sedi accorpate in Italia, ha gridato il proprio dissenso, la propria delusione, il disagio dell’incertezza.
Ha espresso l’ incredulità rispetto a scelte che rivelano l’assenza di programmazione sottostante, guidate solo dalla logica ormai imperante dei tagli nei confronti dei cittadini evidentemente più indifesi. Più che un grido, un lamento, raccolto in un documento unitario dai sindacati confederali CGIL, CISL E UIL presenti alla riunione, alla quale ha partecipato anche l’europarlamentare Patriciello. Il Segretario Generale Uil Molise, Tecla Boccardo, ha assicurato la solidarietà di tutte le categorie, anche private. Perchè la sofferenza di questi lavoratori non deve passare nell’indifferenza o peggio, nella soddisfazione dei cittadini ormai abituati a pesanti campagne denigratorie. Quando la desertificazione del territorio si sarà ormai compiuta, sarà troppo tardi. La maggior parte di questi lavoratori, che oggi spinge e sostiene almeno la microeconomia isernina, che oggi non conosce quale sarà il suo destino, non è in età da “valigia di cartone”, ma nell’età in cui invece si dovrebbe avere nel cassetto la domanda di pensione. Ma questo è un altro capitolo.
Carmela Amura – Coordinatore Regionale UILPA Interno Molise