Anna Ferreri e Adriano Iannacone, consiglieri di minoranza del Comune di Venafro, hanno presentato al sindaco Sorbo una interrogazione sulla chiusura dell’ufficio cittadino del Giudice di Pace. Contestualmente gli stessi hanno annunciato la richiesta di un consiglio comunale per affrontare concretamente la questione, assieme agli amministratori dei comuni limitrofi, poiché tutti gli uffici della provincia di Isernia sono rientrati nel provvedimento di salvaguardia del 26 febbraio tranne quello di Venafro. Inspiegabilmente pare che il Comune non ne abbia fatto istanza, nonostante si tratti del secondo ufficio della provincia per numero di cause e territorio di competenza.
Dopo i molteplici stimoli trasmessi in questi mesi, dai banchi dell’opposizione Ferreri e Iannacone si pongono ancora una volta in maniera costruttiva e collaborativa per il bene dei cittadini.
In un’era che ha visto la Città di Venafro impoverita in tutti i settori anche a causa della chiusura, o dell’indebolimento, di importanti realtà come il nucleo industriale, l’ospedale e diversi uffici, la comunità si appresta ad una ulteriore perdita a causa della razionalizzazione degli uffici giudiziari. Per la cittadina venafrana l’Ufficio del Giudice di Pace riveste un ruolo importante non solo dal punto di vista economico, grazie ai numerosi professionisti e utenti che settimanalmente si recano presso la struttura di Viale San Nicandro, ma anche sociale poiché evita a tutti gli interessati di doversi recare fuori sede. Tale importanza accresce pensando che a Venafro fanno riferimento molti comuni.
Il Ministero di Grazia e Giustizia, però, se da un lato ha previsto la chiusura di uffici come quello in questione, dall’altro ha lasciato ai comuni la possibilità di conservali accollandosene le spese. Purtroppo, mentre centinaia di sindaci in tutta Italia ne hanno usufruito attivandosi fattivamente, anche in questa circostanza l’amministrazione di Antonio Sorbo si è rivelata disattenta e incompetente: sembra che la maggioranza non abbia mai neanche fatto cenno alla vicenda come se non ne fosse addirittura a conoscenza. Tuttavia i consiglieri Ferreri e Iannacone, invece di fare populismo e sterile opposizione, invitano il sindaco a trattare la vicenda e, perfino, già propongono la soluzione poiché vi è ancora la possibilità di impedire questa ulteriore privazione: l’Ufficio del Giudice di Pace, non avendo bisogno di una grande struttura, potrebbe essere trasferito in altro edificio comunale più piccolo (necessita di poche stanze) così da abbattere i costi attuali; alle spese, poi, potrebbero partecipare tutti i comuni limitrofi appartenenti alla circoscrizione poiché anch’essi direttamente interessati. Ecco come, con pochi soldi, si potrebbe conservare una rilevante realtà. In queste ore, ad esempio, i comuni di Ortona e Velletri si stanno adoperando in tal senso.
Anna Ferreri e Adriano Iannacone, nel caso in cui il sindaco dovesse avere perplessità sulle reali capacità dei membri della propria maggioranza, comunicano a Sorbo anche la loro disponibilità ad affiancare chi sarà incaricato a gestire l’iniziativa così da evitare gli errori grossolani che, purtroppo, fino ad ora hanno caratterizzato questa amministrazione.
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