L’Ordine del Giorno presentato dal Presidente Cotugno inerente la Tutela dell’Ambiente e della Salute nella Piana di Venafro è stato votato all’unanimità dal Consiglio regionale.
Di seguito riportiamo l’Ordine del giorno sulla Tutela dell’ambiente e della salute nella Piana di Venafro.
Il Consiglio Regionale del Molise
Premesso che:
-da diversi anni, presso le popolazioni residenti nella Piana di Venafro, si è diffuso un forte allarme per il crescente inquinamento atmosferico, che ha indotto la popolazione a un livello di esasperazione tale da adottare vibranti forme di protesta tese a rivendicare il sacrosanto diritto alla salubrità dei luoghi e alla tutela della salute;
negli anni sono state presentate dalla popolazione innumerevoli istanze, denunce ed iniziative intraprese alle quali le istituzioni tutte debbono dare ascolto e partecipare ogni Organismo preposto al fine di ottenere esiti chiari ed inconfutabili riguardo la questione in essere;
eventuali effetti negativi prodotti dagli agenti inquinanti interesserebbero anche il Settore Agroalimentare, compromettendo la qualità dei prodotti realizzati e determinando un grande rischio non solo per la salute pubblica ma anche per lo stesso indotto lavorativo e produttivo del territorio, con gravi ripercussioni economiche in vari ambiti;
Considerato ed evidenziato che:
-il Consiglio regionale del Molise si è espresso in data 23 giugno 2015, con voto unanime, attraverso una Mozione a firma del consigliere Vincenzo Cotugno, con la quale ha impegnato la Giunta regionale ad attivarsi per vietare ogni possibile incremento dello smaltimento dei rifiuti, siano discariche che inceneritori nelle aree segnalate (giusta D.D.C. n. 172);
-il Consiglio regionale del Molise, in data 1 dicembre 2015, ha aderito al “Cop21” impegnandosi ad assumere un ruolo propulsivo nei confronti del Governo nazionale sulle tematiche relative alle scelte energetiche e al contrasto dei cambiamenti climatici (giusta D.D.C. n. 319);
-il Consiglio regionale del Molise, in data 28 dicembre 2015, ha impegnato il presidente della Giunta regionale ad emanare direttive volte a prevenire l’innalzamento del rischio di danno ambientale e di danno alla salute relativamente all’incremento delle capacità ricettive delle discariche e degli inceneritori (giusta D.D.C. n. 342);
nella città di Venafro sono presenti due stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria: VENAFRO 1, su Via Colonia Giulia e VENAFRO 2, su Via Campania, entrambe predisposte per il rilevamento dei PM10 ed ossidi di azoto;
tra il 2010 e il 2016 la centralina Venafro 1 ha registrato i superamenti del limite giornaliero di PM10 previsti dalla normativa nazionale per ben 5 anni sui 7 presi a campione. Nello stesso periodo la centralina Venafro 2 ha registrato superamenti del limite di PM10 imposto dalla norma per ben 4 anni sui 7 presi in esame. La centralina Venafro 1, nel 2015, ha registrato il superamento dei limiti imposti anche per il biossido di azoto. I dati di queste due centraline, sulle 10 in funzione nell’intero territorio regionale, hanno dimostrato come la città di Venafro sia la più inquinata del Molise e tra le più inquinate d’Italia;
-nella nuova rete di rilevamento della qualità dell’aria predisposta dalla Regione Molise, in base al D. Lgs. 155/2010 e alla DGR 451/2016, le centraline presenti sul territorio regionale saranno otto, comprese le due di Venafro. Tale rete (PRIAMO), secondo il parere di ARPA Molise, deve essere implementata con la valutazione anche di PM 2.5, PM 1.0, e PM < 0.1, e con la valutazione del Blackcarbon (non obbligatoria per legge, ma richiesto dai medici ISDE) prevedendo altresì l’acquisto di almeno un mezzo mobile per intensificare le campagna di monitoraggio sul territorio;
-nella Piana di Venafro insistono due impianti produttivi, Herambiente e Colacem, che operano nel campo del recupero a fini energetici dei rifiuti, distanti l’uno dall’altro pochi chilometri. Su tali impianto vengono eseguiti i seguenti controlli dei microinquinanti organici (diossine, furani, PCB – diossina simile e IPA): Campionamento in continuo al camino (su ampio periodo), campionamento in discontinuo al camino (su breve periodo), campionamento al suolo delle deposizioni atmosferiche;
-nel 2015, all’atto dell’emissione dell’AIA, il limite di legge, sulle otto ore, della diossina/furani è stato ridotto del 50% (da 0.1 ng/mc a 0,05 ng/mc);
-la Società Herambiente (Impianto di coincenerimento che produce energia elettrica dalla combustione di CSS operante nel territorio venafrano) è risultata soccombente nel proposto ricorso al TAR Molise per l’innalzamento dei limiti fissati dall’AIA in merito al quantitativo e al codice dei rifiuti smaltiti;
-l’Associazione Mamme per la Salute di Venafro, attraverso molteplici istanze, ha ribadito la necessità del rispetto del protocollo Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che sottolinea l’opportuno utilizzo dei risultati prodotti da studi epidemiologici mirati e georeferenziati per valutare gli eventuali danni sulla popolazione residente in base al principio di precauzione sancito dai trattati comunitari;
l’indiscussa utilità di effettuare studi epidemiologici mirati e georeferenziati in ragione del fatto stesso che permetterebbero di confrontare, secondo una base analitica più precisa, i dati dei vari rilevatori e conoscere con estrema chiarezza il loro impatto, cumulativo, sulla salute dei cittadini e del territorio ( PM10, PM 2.5, PM 1.0, PM < 0.1, Blackcarbon, Diossina, metalli, ecc.);
-a riprova di quanto siano importanti tali misure, si ricorda che nel 2010 e 2011 sono stati trovati quantitativi sopra la norma di diossina in due campioni di muscolo bovino da un allevamento della zona, che, come si evince dalla Relazione sul Piano regionale di monitoraggio per la ricerca di diossina, scaturisce da sorgenti di contaminazione di origine industriale;
-la Regione Molise, con diversi decreti, ha approvato il Piano di monitoraggio, da parte del Servizio Prevenzione, Veterinaria e Sicurezza Alimentare, sugli stabilimenti agricoli presenti nella Piana di Venafro, con prelievo di diversi campioni di sostanze organiche degli allevamenti presenti;
-con nota inviata al Prefetto di Isernia nel 2016, il Direttore del Dipartimento Unico Regionale della Prevenzione ha certificato che le principali cause di morte nella provincia di Isernia sono le malattie cardiovascolari, tumorali e le malattie dell’apparato respiratorio, con un ulteriore dato riferito a n. 66 aborti spontanei verificatisi nel 2015 su un totale di 423 parti;
-il parere dei Medici molisani dell’Isde (International Society of Doctors for the Environment ) riscontra la necessità anche del controllo delle emissioni in aria di sostanze tipo “Blackcarbon”, la particella più sottile della combustione, pericolosa per la sua incursione fino al nucleo delle cellule umane, e che ha una capacità attrattiva nei confronti di altre sostanze inquinanti, divenendo così un aggregante di agenti pericolosi;
-le analisi dei valori inquinanti debbono essere inconfutabili ed eseguite da organismi preposti che possano avere la disponibilità di risorse ed attrezzature idonee;
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio regionale
i m p e g n a
il Presidente della Giunta unitamente all’intero Governo regionale:
a porre in essere, così come previsto dall’art. 10 del Dlgs 155/2010, un idoneo PIANO DI AZIONE nel quale prevedere gli interventi da attuare in breve termine, al fine di monitorare il livello degli inquinanti di cui all’art. 1, comma 2 e 3 (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, PM10, PM2.5, arsenico, cadmio, nichel, benzopirene e ozono) del Dlgs 155/2010, per verificare se tali agenti inquinanti superino le soglie di allarme previste dalle stesse norme.
A tal fine si conferisce al Prefetto di Isernia il coordinamento del richiamato PIANO DI AZIONE.
In ogni caso consentire all’Arpa Molise, anche attraverso specifici trasferimenti di risorse finanziarie, di effettuare con costanza i monitoraggi sopra richiamati e quant’altro a tutela della salute pubblica , al fine di tranquillizzare la popolazione della Piana di Venafro che da anni vive in una situazione di forte allarme sociale.