Nel contesto odierno di crisi generale, il Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale e il settore agroalimentare Made in Italy rappresenta una delle leve competitive a livello mondiale indispensabile per la ripresa dello sviluppo.La produzione dell’agroalimentare italiano registra un fatturato nazionale superiore ai 266 miliardi di euro, rappresentando il 17% del PIL e ponendosi a livelli di primato in termini di sicurezza e sistemi di controllo degli alimenti, di prodotti a denominazione protetta e produzioni biologiche. La produzione di carni suine nazionale è, invece, stimata in 1.299.000 tonnellate annue e, sulla base di dati elaborati dalle associazioni nazionali di allevatori, l’Italia importa dalla Germania un quantitativo elevatissimo di carni suine che supera il 50% della richiesta di mercato italiano.
È evidente, però, che la circolazione di alimenti che evocano un’origine e una fattura italiana pregiudica l’immagine del patrimonio agroalimentare nazionale, con conseguente danno a carico delle imprese locali.A salvaguardare l’origine dei prodotti alimentari e il Made in Italy del settore agroalimentare è l’Associazione Coldiretti, tesa, particolarmente a salvaguardare e, nel contempo, a proteggere l’origine dei prodotti di qualità del Made in Italy. In questa azione la Coldiretti sarà affiancata dalla Provincia di Isernia e dall’Assessorato provinciale all’Agricoltura che si adoperano per la promozione degli interessi nel settore economico, produttivo e commerciale aventi finalità di valorizzazione del proprio territorio. “Riconosciamo importanti e condivisibili le preoccupazioni esposte dalla Coldiretti – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto – ci troviamo dinanzi ad una autentica emergenza: il marchio Made in Italy è il più imitato al mondo e la sua contraffazione, oltre a danneggiare l’economia del Paese, confonde il consumatore. Occorre tutelare gli interessi, dunque, dei consumatori e delle imprese della filiera agroalimentare della Provincia di Isernia e, in generale, del territorio italiano. La grave crisi economica in atto deve indurci a ripensare i modelli produttivi e distributivi del Made in Italy, in particolare nel settore trainante dell’agroalimentare”.“La Provincia di Isernia – ha aggiunto l’Assessore Camillo Di Pasquale – è pronta a promuovere opportune azioni tese a garantire i prodotti italiani e, in particolare, a tutelare le varie attività agroalimentari dislocate sul territorio provinciale. Sollecitiamo, pertanto, i Ministeri delle Politiche Agricole e Forestali e della Salute ad attuare precise misure di garanzia dei prodotti agroalimentari Made in Italy. La normativa sta tentando di avviare un percorso di salvaguardia e controllo, ma occorre introdurre con tempestività azioni legali che assicurino diritti esclusivi e una strategia di protezione dei propri marchi, al fine di una maggiore tutela e competitività dei nostri prodotti nel mondo”.