La restanza è indice di amore verso la propria terra. Da Pietrabbondante, gioiello pregiato dell’Alto Molise, inizia la riscossa e la partenza cede il passo alla tanto sofferta resilienza. Lo spopolamento è ormai il leitmotiv che ricorre frequentemente in ogni discorso che costituisce, secondo una politica disattenta e mai davvero convinta della sua funzione, il motivo fondamentale per parlare di possibilità o opportunità da cogliere al volo.
“Si parla si parla ma non si arriva mai a niente”, cita una delle canzoni più significative del cantautore Lino Rufo, e l’appennino, spina dorsale di una nazione fatta di piccoli borghi, di paesi che resistono alla mala politica che cancella le perequazioni e poi urla alla concessione di piccoli incentivi che non aiutano ma pongono ulteriori limiti alla restanza per obblighi temporali, costitutivi e di rendicontazioni, si spopola e perde la forza sostenitrice all’economia e alla cultura della tradizione. Una buona legge accompagnata da un bando a cui hanno risposto migliaia di giovani, viene cancellata di fatto e di certo non fa bene al movimento dei resilienti. Criticità che non supportano la crescita e la voglia di essere cittadini della propria terra. Nonostante tutto qualcosa si muove e si caratterizza grazie alle buone intenzioni di chi ama la propria terra e non vuol cedere il passo a norme disattese, a mal governi che si arrogano il diritto di condizionare negativamente la vita dei restanti, che cancella il fervore positivo di luoghi d’aggregazione quali le stazioni, le piazze, i locali di svago. A Pietrabbondante due folli d’amore per l’eterna bellezza di un Molise identitario, culturalmente avanzato, pieno di storia e di condizioni emozionali, hanno progettato il loro futuro e il futuro di una intera comunità.
Mauro e Cristian il nome dei due temerari d’amore che nel rispetto della tradizione hanno investito sul solo sogno: aprire un ristorante! Un lavoro di mesi, una ricerca incentivata dalla straordinaria fantasia e…. Il gioco è fatto! Nasce così la loro creatura dal nome significativo e decisamente e volutamente irriverente verso un territorio che non sempre ispira fiducia: Sannio & Fagioli! Una trattoria dalla cucina della tradizione che guarda la piazza al centro del paese dove l’imponente statua del Guerriero Sannita invita al ritorno nella terra natia ma piange le partenze e i non ritorni sempre più frequenti. Una statua che nel festeggiare i suoi 100 anni, ha ammainato la spada e nel vedersi sempre più isolata nell’urlare l’orgoglio di essere Sanniti prima e Molisani poi, urge sia onorata da convinti giovani che ne prendano esempio e lottino per un nuovo rinascimento tutto Molisano. L’Alto Molise è esempio di laboriosità, passione, campanilismo positivo e vedere tagliare un nastro per inaugurare una nuova attività, inorgoglisce e ridona speranza a chi è in procinto di comporre la propria valigia dai sogni non più vividi. Mauro e Cristian vanno ringraziati per la loro tenacia e la costante passione che non ha scalfito la voglia di restare e partecipare alla vita della loro “casa natale”. Pietrabbondante e l’intera regione siano pronti a farne un luogo di ritrovo dove, nel raccontare le storie del passato, si possa guardare al futuro con più spensierata serenità.
Il genio di Trilussa amava scrivere di follia, quella che non trafigge il cuore ma lo alimenta di passione e irrazionale sensazione del bello che attraversa ogni piega di vena affinché il sangue non si freddi ma irradi il giusto calore e, finalmente cancelli il mal respiro di chi ha ormai perso la speranza di poter rivedere la propria terra felice e piena di consapevole freschezza dell’essere orgogliosamente molisani. Che “Sannio & Fagioli” sia la riscossa della tradizione, la riscoperta di un nuovo modo di parlare al presente nella piena consapevolezza che senza il passato non troveremo pace da qui all’eternità. Auguri e che i fagioli non siano solo padri della terra dei poveri!
Maurizio VARRIANO