Accolte per la seconda volta le ragioni delle associazioni e dei cavatori difesi dall’avvocato Massimo Romano.
Il Tar Molise si è espresso sull’ordinanza n. 15 emessa dal Sindaco di San Pietro Avellana nei primi giorni di dicembre per vietare il transito sulle strade comunali di accesso alle aree tartufigene per tutti i non residenti.Su ricorso proposto da numerosi titolari del tesserino regionale per la raccolta di tartufo, individualmente ed in qualità di rappresentanti delle associazioni rappresentative, difesi dall’avvocato Massimo Romano, il Presidente del Tar Molise il 24 dicembre 2013 ha emesso il decreto cautelare monocratico n. 172 con cui ha temporaneamente sospeso la vigenza dell’ordinanza sindacale fino alla camera di consiglio fissata per il 16 gennaio.
Si tratta del secondo stop imposto dal Giudice Amministrativo, il quale si era già pronunciato con precedente decreto n. 160 di accoglimento dell’istanza, sempre presentata dall’avvocato Romano, su analogo provvedimento di divieto: anche in quel caso, il Tar aveva ritenuto meritevoli di accoglimento le istanze dei ricorrenti, ravvisando sia il fumus boni juris che il periculum in mora.Il Sindaco di San Pietro Avellana aveva così adottato una nuova ordinanza di divieto, riproponendo gli stessi motivi che avevano già costituito oggetto di impugnazione e di sospensione da parte del tribunale, e come tale è stato nuovamente censurato in sede giurisdizionale.
Attesa, a questo punto, la decisione della camera di consiglio del 16 gennaio 2014.
Nel frattempo, i ricorrenti e tutti i cavatori di tartufo potranno accedere nel territorio di San Pietro senza rischiare salatissime multe da parte della municipale e della Forestale.
In allegato il link del sito della giustizia amministrativa da cui è possibile scaricare il Decreto del Presidente del Tar Molise n. 172/2013