Ci sono eventi che segnano in modo indelebile la storia di ogni comunità. Nella storia d’Isernia ce ne sono stati tanti, da catastrofici eventi sismici a distruzioni perpetrate dalla violenze e ferocia umana. Di tutti questi eventi, anche assai lontani, permangono ancora le cicatrici nel territorio cittadino. In un certo senso essi hanno plasmato lo sviluppo e la forma urbanistica della città d’Isernia. E’ difficile però riconoscere oggi i motivi per cui certe strade, monumenti o palazzi cittadini sono distribuiti in modo apparentemente privo di spiegazioni architettonicamente od urbanisticamente logiche. La natura della condizione umana ed il desiderio di cancellare il ricordo della sua precarietà, spingono l’uomo a cancellare al più presto i segni di questi eventi, per rimarcare la supremazia intellettuale dell’uomo sulla forza distruttiva della natura o quella della parte più feroce ed irrazionale del suo comportamento. Il bisogno ricostruttivo prevale in queste circostanze sull’esigenze architettoniche od urbanistiche lasciando ai posteri solo i segni indiretti delle distruzioni.
Se oggi chiedessimo ad un adolescente isernino che cosa accadde il 10 settembre 1943 o quale parte della città fu distrutta, è difficile che sappia darci grandi ragguagli o informazioni. Esse sarebbero comunque generiche e vaghe perchè la ricostruzione post-bellica ha cercato in tanti modi di nascondere la vergogna di quell’evento perpetrato da forze militari amiche e le cicatrici urbanistiche sullo sviluppo della città non sono tanto facilmente evidenti ad un giovane. Certamente 71 anni fa la spietata logica militare della forze cosiddette “Alleate” avrà accuratamente valutato e pianificato la distruzione delle vie ferroviarie di comunicazione vicine alle difese naziste della linea Gustav. Tra queste linee di comunicazione saranno state prese in considerazione tutte quelle che collegavano il Tirreno con l’Adriatico, che proprio attorno ad Isernia si congiungevano. La distruzione del Ponte Ferroviario Cardarelli d’Isernia sarà apparsa militarmente una scelta necessaria ed utile ad isolare il nemico agli strateghi alleati. Certamente questa opzione doveva sembrare improbabile e inutile a chi governava la città d’Isernia in quegli anni. Probabilmente a ragione, chi conosceva il territorio non vedeva nell’interruzione della linea ferroviaria che da Napoli conduceva in Abruzzo un fattore determinate per il successo militare e lo sfondamento delle difese naziste sui monti dell’Appennino. Queste diverse valutazioni portarono alla catastrofe di quel venerdì 10 settembre 1943, quando, alle 10,30, senza alcun preavviso alla popolazione impegnata nel mercato settimanale, una pioggia di bombe colpì la città d’Isernia attorno al ponte Cardarelli. La distruzione e la morte segnata da quegli ordigni è certamente ancora presente nei ricordi dei più anziani che vissero quei momenti e nello sviluppo urbanistico della città attorno al ponte Cardarelli. Ma manca tra i più giovani la percezione di quella distruzione e dei segni permanenti che essa ha lasciato nella città.
I soci del Rotary Club Isernia, Pasqualino Damiani e Giuseppe Pardini, vogliono stimolare, anche in chi non ha il ricordo, una riflessione sul significato di quell’evento per la città d’Isernia e come esso ha marcato lo sviluppo cittadino nel secolo trascorso. La forma scelta per rievocare il senso della distruzione di quell’evento è un racconto con immagini della città d’Isernia nel XX secolo con filmati d’archivio d’Isernia prima e dopo il 10 settembre 1943 raccolti da Pasquale Damiani e montati in una sorta di documentario che si spera possa imprimere anche nei più giovani il senso di quel triste evento. Tanti isernini hanno ascoltato le personali esperienze dei sopravvissuti al bombardamento del 10 settembre 1943. Il loro racconto individuale potrà essere meglio apprezzato nel contesto dell’immagini che saranno proiettate alle ore 19 nell’aula magna dell’Università del Molise.
Il presidente del Rotary Club Isernia Cosimino Pallotta è perciò lieto di invitare tutti i cittadini d’Isernia all’evento “PER NON DIMENTICARE, riflessioni sul 10 settembre 2014” che il Comune d’Isernia ha ritenuto di patrocinare tra quelli del settembre isernino insieme all’Università del Molise, che ha messo a disposizione spazi ed infrastrutture nella sede di via Mazzini. In un momento in cui venti di guerra e distruzione tornano a soffiare in Europa, il Rotary sente il bisogno di rievocare le conseguenze delle stupide scelte che furono compiute in quegli anni e le cicatrici inamovibili che hanno lasciato nel cuore di tanti esseri umani e della stessa città d’Isernia.