E’ un quadro a tinte fosche, per il Molise, quello che emerge da uno studio del ‘Il Sole 24 Ore su dati rilevati dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, relativamente al tasso di criminalità. Se è vero che la classifica finale offre un dato non allarmante in termini assoluti (Campobasso ed Isernia rispettivamente al 93esimo e 83esimo posto su 106 capoluoghi italiani), le classifiche specifiche dei reati in alcuni casi sono drammaticamente rilevanti per la nostra regione. Così il capoluogo di regione si ‘distingue’ per usura (12a in Italia), associazione a delinquere (15a) violenza sessuale (22a), incendi (25a) truffe e frodi informatiche (29a); dati migliori relativamente al traffico di stupefacenti (77a) e rapine (90a). Alla fine 2678 reati ogni 100.000 mila abitanti con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,6%. Destano ben maggiore preoccupazione alcuni dati di Isernia: il capoluogo pentro figura al secondo posto in Italia per estorsioni ed al terzo per usura, al sesto per incendi, al nono per traffico di stupefacenti, al 14esimo per violenza sessuale e al 36esimo per associazione a delinquere. Una raffica di negatività che sono segnale d’allarme di una situazione decisamente percolosa. Ci sono anche i dati positivi, e tanti: ultimo posto per furti con strappo, 98esimo per quelli con destrezza e 92esimo per quelli in abitazione, 97esimo per furti di autovetture e 94 in esercizi commerciali. Poche rapine e poco riciclaggio. Il dato finale dice che Isernia registra 2411 denunce (2828 per 100.000 abitanti) con un incremento del 6,82%.
La classifica nazionale vede sul podio negativo Milano, Rimini e Bologna; il dato significativo è che le prime sette in classifica sono tutte del Centro Nord ( all’ottavo posto Cagliari) e che nei primi 10 posti non figurano i grandi centri meridionali. Forse qualcosa sta cambiando in Italia e in Molise.