Luc Montagnier, Premio Nobel per avere scoperto il virus dell’AIDS, inizia un rapporto di consulente speciale con Neuromed, l’IRCCS che fa della ricerca di frontiera la sua grande sfida per i prossimi anni. L’Istituto è centro di riferimento a livello italiano e internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Lo scienziato francese lo affiancherà nell’individuare e portare avanti progetti innovativi e coraggiosi nel campo delle neuroscienze e delle malattie neurodegenerative.È una vera e propria onda lunga quella che si è creata nel nostro Paese da quando, nel marzo scorso, l’illustre ospite venne a visitare la struttura ospedaliera e il centro di ricerche di Neuromed. Recentemente addirittura il nostro Ministero della Salute ha invitato il Professor Montagnier a dare il suo sostegno alla lotta contro le malattie croniche, come la Malattia di Alzheimer e l’autismo e contro le epidemie virali inquietanti, come AIDS ed Ebola. Per il trattamento della malattia di Alzheimer Neuromed è un’eccellenza riconosciuta, ormai, a livello nazionale. Tra i punti di interesse comune Neuromed-Montagnier va sottolineato l’autismo, sindrome devastante che spesso getta nella disperazione numerose famiglie.
L’accordo, che sarà firmato lunedì prossimo presso la Reggia borbonica di Caserta, getterà le basi di una collaborazione di lunga durata, nella prospettiva di progetti sicuramente ambiziosi. Montagnier e Neuromed lavoreranno, così, fianco a fianco per individuare linee di ricerca, stabilire progetti scientifici e testare nuovi concetti nell’ambito della ricerca di base, quella apparentemente senza risultati immediati ma dalla quale arrivano spesso svolte cruciali nella scienza.
Per la firma del documento è stata scelta Caserta perché proprio in quella città campana il mondo Neuromed ha in corso di realizzazione il Polo di innovazione Cyberbrain: una collaborazione internazionale che mira a esplorare le possibilità offerte dal collegamento tra cervello umano e computer. Si tratta di nuove frontiere, appunto, della scienza e della tecnica, come nel caso delle protesi artificiali, che grazie a queste tecnologie potranno essere comandate direttamente dal cervello. Quella di Caserta rappresenterà indubbiamente una pietra miliare per il progresso della ricerca, senza contare che darà occupazione a un gran numero di ricercatori, scongiurando il pericolo della loro fuga verso altre regioni o addirittura verso l’estero.