Le RSU di Poste Italiane della Provincia di Isernia, unitariamente alle OO.SS. sono convocate per martedì 10 settembre 2013 alle ore 16,00 presso la Filiale di Via XXIV Maggio. La richiesta D’incontro è stata inviata dalle stesse RSU, al fine di sottoporre tutte le problematiche che insistono sulla Filiale di Isernia. Infatti, la CISL Poste già nel mese di maggio inviava una missiva a Poste con la quale comunicava che la situazione del personale per la gestione degli uffici si è aggravata per cui diviene difficile, se non impossibile, gestire l’operatività degli stessi.
E’ La naturale conseguenza – dichiara l’RSU della CISL Di Mattia Armando – della razionalizzazione di molti uffici a giorni alterni, che comporta l’alternanza di personale sempre diverso e che rende difficile l’attuazione di regole e comportamenti che sono all’origine della funzionalità organica e funzionale degli uffici.
Basti pensare al passaggio delle chiavi che non sempre avviene a fine turno, ma che a volte si faccia nella mattinata, prima dell’apertura dello sportello al pubblico, riducendo, tra l’altro, la prestazione dei servizi al pubblico.
Le disposizioni interne impongono al dipendente, oltre alla materiale verifica di tutto ciò che costituisce “attività di cassa”, anche la compilazione della modulistica attinente, la sicurezza dell’impianto.
A volte, data l’urgenza con cui provvedere alle sostituzioni, nella determina del sostituto, si dispone il ritiro delle chiavi dell’agenzia presso gli uffici polo o addirittura presso la filiale di riferimento del personale comandato in missione.
Può succedere che il lavoratore si trovi da solo ad aprire l’Agenzia. Si può ben comprendere a quali responsabilità si sottopone il lavoratore accettando ed eseguendo una prestazione richiesta in una situazione che non è ispirata al contraddittorio, condizione indispensabile per sanare eventuali anomalie o manchevolezze.
Viene spontaneo – Continua il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – chiedersi quali responsabilità hanno i direttori degli uffici polo ai quali pure è demandata la gestione di alcuni uffici, e tra essi anche quelli razionalizzati, e impossibilitati ad assolvere ai propri doveri.
Spiace dover costatare che spesso gli stessi uffici polo, deficitarii di personale, siano costretti a “giostrare” il personale missionario (il chi va e il chi viene) con notevole aggravio di costi.
I mancati adempimenti di cui si è fatto cenno suggeriscono in maniera evidente quali responsabilità possono far carico ai lavoratori che, per non creare disagi alla regolare esecuzione del servizio, ricevono e accettano l’ufficio “a scatola chiusa”.
E appare evidente che in una situazione di deficienza di personale ognuno per la propria parte cerchi una “DERESPONSABILIZZAZIONE” da trasferire completamente sul lavoratore.
L’incontro che abbiamo richiesto è finalizzato – continua il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – alla risoluzione di problemi. Mancanza di trasparenza nella definizione degli organici che non consente ad alcuno di correlare operazioni e operatività dell’Ufficio Postale alle risorse da applicare, fin tanto che non si conosceranno metodo e parametri di riferimento, difficoltà derivanti dalle carenze strutturali, ferie senza alcuna sostituzione a dispetto del servizio da garantire per raggiungere obiettivi, ecco che la miscela diventa esplosiva. Senza una discussione seria su tutto questo difficilmente riscontreremo ancora elementi capaci di creare crescita e sviluppo, la categoria ha raggiunto la saturazione motivazionale. Un sistema ormai difficile da prendere a modello che ha disilluso e spesse volte mortificato coloro i quali sono stati i veri protagonisti di una trasformazione epocale senza precedenti.