Si è tenuto a Campobasso l’incontro, tra Azienda e OO.SS. di categoria, per definire i dettagli per la consegna della corrispondenza a giorni su tutta la Provincia di Isernia. La rivoluzione del servizio postale, con il recapito a giorni alterni della corrispondenza, partirà ufficialmente dal 22 ottobre, in base all’accordo quadro nazionale, firmato l’8 febbraio da Poste Italiane con tutte le organizzazioni sindacali e le RSU. La provincia di Isernia – afferma il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – insieme alle province di Teramo, Sassari e Viterbo sono le ultime ad adeguarsi alle normative dell’AGCOM già attuate in tutta l’Italia.
Le zone di recapito sono dimezzate e questi tagli vanno ad aumentare i giri dei portalettere, accrescendo il carico di lavoro. Sulla Provincia di Isernia ci saranno 34 zone universali, 11 linee business e 2 linee Mercato. Risulta declassato il Centro di Agnone che conserva i suoi presidi in Agnone, Bagnoli del Trigno e Capracotta.
Ciò significa che i postini dovranno allungare i percorsi per mantenere la capillarità sul territorio. Ogni portalettere consegnerà la corrispondenza non più quotidianamente su una zona, ma un giorno su una e un giorno in un’altra. Della serie: lunedì, mercoledì e venerdì di una settimana consegnerà le buste in un’area, in cui ritornerà il martedì poi il giovedì, di quella successiva. Per cui la posta ordinaria non arriverà più dieci giorni su dieci, ma cinque su dieci. C’è però un occhio di riguardo per la zona con maggiore densità abitativa con l’attivazione delle cosiddette linee «business».
Ovvero delle squadre di postini che tutti i giorni (non a giorni alterni) porteranno il prodotto «pregiato», quali le raccomandate, le assicurate, i pacchi e i giornali. Partono due ore dopo della linea ordinaria o al pomeriggio. Ad esempio, la zona di Isernia ne avrà 10 . I sindacati, come ha spiegato Antonio D’Alessandro, segretario della CISL Poste, hanno chiesto più attenzione all’azienda per dei turni lavorativi. Oltre ai postini titolari di una zona fissa, ci sono infatti i «titolari flessibili», che dovranno coprire le «zone spente» e la corrispondenza urgente, anche con degli orari pomeridiani fino alle 20.57 (anche d’inverno).
Tra questi, ci sono parecchie donne, comprese le mamme. Tante le perplessità evidenziate dalla CISL sul tavolo negoziale, spiega Antonio D’Alessandro, come una richiesta di una scorta in alto Molise, rivisitazione della pausa pranzo, valorizzazione del personale, maggiori mezzi per il personale a Tempo Determinato, la composizione delle aree Territoriali. Una trattativa difficile – conclude Antonio D’Alessandro – ma, necessaria per rilanciare il settore che sta attraversando un periodo di trasformazione, che va sempre di più verso l’esigenza della clientela e per accaparrarsi nuove importanti commesse.