Piana di Venafro/Ricci: individuare le soluzioni ad un problema che richiede un impegno condiviso

Il Consiglio comunale aperto il 29 gennaio, promosso dall’Amministrazione comunale di Venafro, ha visto la partecipazione delle istituzioni, dei tecnici (CNR di Pisa, ISPRA oltre
che dell’Arpa) e delle associazioni che a vario titolo, da sempre o comunque in maniera
fattiva, sono impegnate sulle tematiche della salvaguardia dell’ambiente e della salute
della piana di Venafro.


“Quello del 29 sera è stato un confronto importante tra tutti i soggetti istituzionali, tecnici e
associativi del territorio – ha affermato il sindaco Alfredo Ricci. Un incontro importante
che serviva per fare il punto della situazione, per tracciare la prospettiva e soprattutto
per individuare le soluzioni ad un problema evidente e ormai riconosciuto da tutti e che
richiede un impegno condiviso per l’individuazione delle soluzioni”.


“Credo che sia stata scritta una pagina importante nella storia di Venafro – ha ribadito il primo cittadino-. C’è stata una partecipazione sentita, composta, ma determinata da parte della popolazione di Venafro ad una riunione voluta fortemente dall’Amministrazione Comunale per portare ai massimi livelli dell’assise civica tutte le istanze e le preoccupazioni di una popolazione e di un territorio. 

Voglio ringraziare coloro che hanno partecipato, i cittadini innanzitutto, i ragazzi del comitato studentesco dell’Istituto Giordano, la Regione, attraverso l’assessore Di Lucente e con il presidente Roberti che ha seguito in prima linea le questioni e i temi che avremmo dovuto affrontare, l’ARPA, l’ASREM, il CNR di Pisa, l’ISPRA, i colleghi sindaci del territorio che, insieme a me, portano avanti le istanze di salvaguardia delle nostre collettività e poi le tante associazioni che, a vario titolo, si sono impegnate nel corso degli anni su queste tematiche, in particolare le Mamme per la salute e per l’ambiente, ma anche il WWF Molise, Legambiente Molise e poi le associazioni che fanno parte della Consulta Comunale per l’Ambiente, mi riferisco all’Auser Venafro, a Città Nuova e al gruppo scout Venafro 4 dell’Agesci.

Tutti hanno dato il proprio contributo e il proprio apporto. Noi come Amministrazione abbiamo fatto il riepilogo dell’impegno costante che c’è stato negli ultimi dieci anni. Il tentativo di qualche esponente della minoranza di gettarla in confusione, per provare a strumentalizzare questo tema, è stato respinto al mittente a conferma che l’improvvisazione su questi temi e la strumentalizzazione non hanno spazio, mentre bisognerebbe tutti insieme trovare il modo di fare sintesi e di restare uniti.

Ovviamente, tra i banchi di minoranza, se non tutti hanno la sensibilità per andare in questa direzione, noi andremo avanti comunque, perché non siamo impegnati da oggi su questo argomento, anzi, oggi dopo il consiglio di ieri sera siamo ancora più determinati a insistere su monitoraggi specialistici che possano consentire di mettere in correlazione gli sforamenti con le fonti emissive, ma soprattutto cominciare a trovare le soluzioni. Abbiamo l’esigenza di abbassare il livello di queste emissioni e per poterlo fare è necessario assolutamente intervenire su quelle che sono le fonti che maggiormente incidono sulle emissioni di PM10. 

Avremo degli approfondimenti da fare con ISPRA, perché si sono alcuni aspetti della recente relazione che vorremmo chiarire, ma nel frattempo puntiamo a ridurre le emissioni in particolare da parte degli impianti insalubri presenti sul nostro territorio.  Crediamo che si debba intervenire, attraverso la revisione delle autorizzazioni, per limitare le possibilità emissive di alcuni impianti.

Crediamo che ulteriori limitazioni possano arrivare da una rivisitazione del Priamo, anche partendo dalla recente sentenza del TAR Molise che ne ha annullato alcune parti, e dal piano dei rifiuti”.  “Su questo – ha concluso il sindaco di Venafro – abbiamo raccolto favorevolmente l’impegno e la disponibilità da parte del governo regionale e, come Amministrazione, saremo sempre vigili e partecipi per interpretare fino in fondo il mandato popolare che cittadini ci hanno dato”.

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