Gentilissimo Sindaco,
voglio premettere che, mentre le scrivo, non sono a conoscenza dell’appartenenza politica della sua Giunta né conosco lo schieramento del Consiglio Comunale. Immagino che “amministrativamente” non sia facile per un sindaco prendere posizione in situazioni come queste in oggetto e, per tale motivo, evito critiche nel verificare che due persone possano vivere dentro un container, senza corrente elettrica, né servizi igienici. Certo, storie come queste stridono con una realtà che registra proteste, a pochi km di distanza da Venafro, di immigrati che non si accontentano di abitare in un hotel, riscaldato con ogni servizio, in pensione completa e con una retta giornaliera!
Sarebbe troppo semplice chiedersi: “Perché il Sindaco, il Presidente della Regione, il Prefetto, non offrono almeno lo stesso trattamento a chi, essendo molisano, si trova in una situazione di disagio come quella di Pasquale e Paola?”. Perché, piuttosto che lasciare una coppia nell’indigenza più assoluta, non si offre anche a loro una stanza d’albergo, senza avere nulla di più (ma nemmeno di meno) di quello che con grande umanità tutti noi offriamo ai nostri fratelli immigrati? Comprendo, anzi no, immagino, che un amministratore debba essere corretto con tutta la comunità e non possa lasciarsi coinvolgere emotivamente, prendendo decisioni sulle sensazioni e sugli entusiasmi del momento. Ma anche la concretezza dovrebbe essere, a mio avviso, una delle prerogative di un’Amministrazione comunale. Questa concretezza, caro Sindaco, sabato mattina è venuta a mancare a Lei, alla sua Giunta e al suo intero Consiglio Comunale perché, me lo lasci dire, arrivare a Venafro e non vedere presente nessun amministratore locale alla consegna della caravan, è stata una delusione grande ed una caduta di stile che, francamente, non mi sarei mai aspettato in comune nel quale si ha la fortuna di conoscersi tutti.
Quando si offre la propria disponibilità, aiutando chi è in difficoltà, si agisce spontaneamente, senza calcoli o secondi fini, mossi dal cuore che, grazie a Dio, per qualcuno è ancora caldo e pulsante. Non ci sono scopi reconditi né lo si fa aspettandosi ringraziamenti o gratificazioni, perché il solo scopo è quello di vedere la felicità negli occhi di chi ha avuto meno fortuna. Gli occhi, caro Sindaco, sono lo specchio dell’anima e, senza alcuna polemica, sabato mattina, al momento della consegna della Caravan a Pasquale e Paola (offerta da un imprenditore partenopeo che a malapena conosce Venafro e trasportata da un imprenditore di Roccaravindola), avrei voluto vedere gli occhi dei politici venafrani. A mio avviso, avevate l’obbligo morale di essere presenti ad un “momento” così importante per la vita di una coppia di VOSTRI concittadini. Quello sguardo, che io avrei voluto vedere nei vostri occhi, non avrebbe risolto i problemi di Pasquale e di Paola ma, ne sono certo, li avrebbe convinti di non essere soli.
Ivan Perriera Presidente Isernia Camper Club