Omceo Isernia: punto di primo intervento a Venafro, le promesse non mantenute da Toma

Il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia, Fernando Crudele, torna sulla chiusura del Punto di primo intervento di Venafro. Nella sua riflessione, scaturita dalle recenti affermazioni del presidente della Regione Molise, Donato Toma, non si limita a puntare il dito contro la promessa di rilancio del Santissimo Rosario di Venafro, fatta in campagna elettorale.

Analizzando il decreto n° 70/2015 e il Piano Operativo Sanitario (POS) 2015-2018, Crudele evidenzia le mancate assunzioni al pronto soccorso di Isernia e a quello di Agnone. E ricorda, sempre a proposito del pronto soccorso del Caracciolo, che non si sta facendo nulla per renderlo realmente operativo. Né si è visto il potenziamento del 118.

Di seguito riportiamo l’intervento integrale del presidente dell’Omceo di Isernia:

“Ho letto più volte il comunicato stampa del Presidente Toma sulla chiusura dei Punti di Primo Intervento e ho riflettuto tanto prima di riportare il mio pensiero, perché non voglio assolutamente entrare in polemica con il Presidente.
Comprendo che il lavoro e le problematiche che si è trovato a gestire e risolvere sono tante e complicate e non intendo tediare lui – e chi mi legge – su problemi che riguardano la sanità in provincia di Isernia. Ma su alcuni punti non si può tacere.
Riflettevo, in particolare, sul decreto n° 70/2015 e sul Piano Operativo Sanitario (POS) 2015-2018 approvati dal governo Frattura tra mille polemiche, fino alla grande manifestazione di Campobasso.
In effetti sono leggi che devono essere attuate. Ma lo erano già durante la campagna elettorale. E l’attuale Governatore ne era sicuramente a conoscenza. Perché, allora, ha detto che avrebbe ridato vita all’Ospedale di Venafro?
Sempre nei due provvedimenti citati vi sono riportati tanti altri progetti. Si parla di assunzioni di medici per sopperire alle carenze nei P.S. di Isernia e Agnone (già, Agnone: tutti dicono che c’è un P.S. ma nessuno si adopera per dargli vita): chi le ha viste? Né ci sono state le assunzioni di altri medici: rianimatori, pediatri, nefrologi e tanti altri.
C’è anche scritto, in quei provvedimenti, che bisogna investire sul territorio con le Case della Salute: dove sono?
Leggo nel comunicato stampa: “[…] completata la riconversione delle strutture nel 2017 […]”. A cosa si riferisce? Alla chiusura di Otorinolaringoiatria a Isernia? O quelle paventate di Senologia e del Punto Nascita al Veneziale?
L’ultimo dubbio riguarda il rafforzamento del 118: cosa intende? Parla con la dirigenza dell’ASReM che ci ha portato a questa situazione, ma non parla con i medici del 118 che ogni giorno, per 24 ore, lavorano per alleviare la sofferenza dei cittadini-pazienti della nostra regione. Conoscono benissimo le criticità del Servizio, ma non vengono interpellati.
Come Ordine siamo ancora in attesa di essere ricevuti. È giusto che il Governatore vada a Bruxelles o in Albania per cercare di risolvere i tanti problemi che attanagliano la nostra piccola regione. Ma si ricordi di parlare anche con i cittadini che ci vivono in questa regione”.

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