La discarica nei pressi del Lago di Castel San Vincenzo è una scelta scellerata perché si inserisce in un meraviglioso contesto ai piedi del Parco Nazionale.
Ci siamo sempre battuti per uno sviluppo a gestione pubblica e socialmente controllata di quell’area, sia pure sul piano delle proposte immediate e parziali nella condizione di ostacolo e di crisi create dal sistema capitalistico.
Ed esiste agli atti del Comune di Castel San Vincenzo un nostro specifico progetto, presentato sin dagli anni ’90 tramite il nostro gruppo consiliare comunista dell’epoca, inteso a creare una sinergia tra la bellezza paesaggistica e naturalistica e l’immenso e noto patrimonio archeologico della zona, con tutte le ricadute occupazionali. Uno sviluppo che peraltro non può che essere concepito in modo unitario per l’intera alta Valle del Volturno.
Purtroppo sin dalla seconda metà degli anni ’90 le giunte comunali, in particolare di Castel San Vincenzo, sia “uliviste” che di destra, hanno fatto sfoggio solo della loro mediocrità politica e culturale, della loro totale incapacità di fronte ad un patrimonio ambientale ed archeologico simile; ed invero si sono occupati per lo più di beghe familiari o di ritorsioni perpetrate approfittando della carica pubblica verso chi non era allineato alla loro rozza mala gestio.
In ogni caso questa nostra idea progettuale continueremo a sostenerla.
Del resto, come diceva Marx, per amare le ricchezze naturalistiche o archeologiche devi essere educato a capirle e a conoscerle; e tali “predisposizioni culturali” , da anni, non pare alberghino in quel palazzo comunale .
Così si spiega anche la loro inconferente risposta alla nostra rimostranza: “la discarica va fatta” con tanto di invito a “vedere le carte presso il Comune, che stanno a posto” . E chi azzecca?
Invero di “carte a posto” su quel Comune non ne vediamo da anni, così come l’accesso agli atti e la trasparenza non sembra siano il loro punto forte; ma quand’anche fosse lor signori non hanno capito che è la scelta è in sé sciagurata: carte o non carte “a posto” .
Fortunatamente si è di fronte a beni, naturalistici, paesaggistici ed archeologici, che sono patrimonio dell’umanità e non di insulse giunte comunali che spesso non hanno cognizione di quello che fanno, quando non sono eterodirette da interessi magari imprenditoriali confliggenti con quello pubblico.
Eppure una giunta comunale, se alternativa al sistema dominante, dovrebbe essere la prima sentinella a salvaguardia del territorio.
In ogni caso ben venga la proposta della sovrintendenza di inserire l’area naturalistica ed archeologica di Castel San Vincenzo nel patrimonio Unesco, sì da far seppellire con un risata l’assurda proposta di una discarica in uno degli “angoli” più belli della nostra terra.
Il Coordinatore Regionale PCL
Tiziano Di Clemente