Mercoledì 14 gennaio, a partire dalle ore 8,30, la Sala conferenze del Parco tecnologico I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli ospiterà alcuni dei principali esperti italiani nel campo dell’emostasi e della trombosi per una panoramica che abbraccerà tutti gli aspetti di quel delicato e complesso meccanismo che è la coagulazione del sangue.Il convegno “Malattie emorragiche e trombotiche: nuove prospettive” punterà infatti ad approfondire le ultime innovazioni scientifiche relative a quella delicata bilancia che governa costantemente il nostro sangue. Un equilibrio estremamente preciso che da un lato deve permettere di fermare un’emorragia, salvandoci la vita in caso di ferite o di interventi chirurgici, dall’altro deve impedire che un eccesso di coagulazione porti alla trombosi, alla base di patologie gravi come infarto cardiaco e ictus cerebrale. Come tutti gli equilibri, anche questo può rompersi, e gli effetti influenzano branche della medicina molto diverse.
“Gli ultimi decenni – dice Maria Benedetta Donati, del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed, Responsabile scientifico del convegno assieme a Chiara Cerletti, dello stesso Dipartimento – sono stati caratterizzati da sviluppi importanti nel campo delle manifestazioni cliniche che hanno alla base un disturbo o un’anomalia del sistema emostatico.
I pionieri dello studio della coagulazione del sangue, a partire da quegli esperimenti rari della natura costituiti dalle malattie emorragiche congenite come l’emofilia, avevano individuato prima degli anni ‘60 tutti i fattori coagulativi, la cui carenza poteva causare una malattia emorragica. Ma è dagli anni ’70 in poi che arriva la scoperta delle funzioni piastriniche e del loro ruolo nella trombosi e nella conseguente occlusione dei vasi sanguigni. Ciò ha spostato l’interesse più sui meccanismi alla base delle malattie cardiovascolari ischemiche, principale causa attuale di malattia e di mortalità nel mondo occidentale”.
Ecco perché la trombosi è divenuta oggetto di studio per ematologi, cardiologi, neurologi, internisti, oncologi. Valutare con attenzione il rischio trombotico ed emorragico in medicina, su un vasto orizzonte, è quindi l’obiettivo del Corso ECM di mercoledì. Un corso che rappresenterà anche l’occasione di ricordare una figura che ha esplorato alcune delle strade più difficili in questo campo. “Il corso– continua Donati – sarà dedicato a Roberto Lorenzet, un ricercatore del nostro gruppo, noto a livello internazionale per quella che definiamo ”emostasi cellulare”, scomparso prematuramente lo scorso anno”.