Gli indicatori che facevano temere l’aumento dei disoccupati nella nostra regione purtroppo si sono rivelati reali e riguardano, come si temeva, quasi integralmente il settore dei giovani, che ha registrato un fortissimo aumento. Perciò, elaborando i dati estratti dalle liste dell’Ufficio Provinciale del Lavoro, eliminando tutto quanto può essere derivato da fattori occasionali o temporanei, nelle considerazioni più ottimistiche la disoccupazione giovanile rispetto al 31 dicembre 2013 nel distretto è aumentata drammaticamente attestandosi a una considerevole soglia intorno al 41% dei giovani dai 19 ai 25 anni.
La situazione è veramente insostenibile e i tempi per ipotizzare una inversione della tendenza sono ancora incerti, anche se si iniziano a vedere alcuni piccoli segnali di rallentamento della crisi . La risposta che l’Ente Provincia di Isernia ha dato per combattere gli effetti della contrazione economica è stato pari a zero. Non ci sono state proposte a studenti e a lavoratori disoccupati su progetti di impiego e rioccupazione. Quando il problema è la crisi di lavoro, anche le amministrazioni pubbliche si dovrebbero sentire coinvolte e corresponsabili nell’elaborazione di proposte adatte ad arginare gli effetti negativi, ma per la giunta Mazzuto la disoccupazione sembra non esistere. E invece, sulla questione oggi è necessario fare sinergia e cooperare. Sulla crisi del lavoro tutti sono parte in causa, il pubblico e le imprese e parti sociali, ciascuno secondo il proprio ruolo.
Non è più derogabile un ripensamento, per esempio sulla politica delle assunzioni che ha esercitato la Provincia nel passato, contestate a piè sospinto. E non è possibile che, in presenza di una situazione occupazionale giovanile così compromessa come l’attuale, la Provincia di Isernia nel 2013 si sia orientata unicamente verso le cerimonie auto celebrative e le mostre dei tartufi. Disinteressandosi delle criticità occupazionali e dell’indotto in grave sofferenza, di un’economia locale allo stremo. Ma ancora di più stupiscono la posizione ed il silenzio tombale dell’attuale Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, molto ben retribuito (oltre 100mila euro nel 2013). Che sembrerebbe non considerare la dirompente situazione della disoccupazione provinciale. Mazzuto si è forse scordato della sua funzione a capo di un ente programmatore, oppure ha così tanti impegni che non riesce a pensare anche ai problemi di lavoro dei giovani?
Certo la soluzione alla crisi occupazionale e lavorativa appare molto complessa, ma la Provincia non fa niente per modificarla, operando con ogni sforzo nella direzione di un’economia credibile per i nostri bisogni e il nostro futuro.
AGOSTINO ROCCO – MOLISECITTA’