Mentre viene richiesto alle Forze dell’Ordine un impegno sempre maggiore di attenzione e di vigilanza, sia sugli obbiettivi di possibili attentati terroristici, che nell’espletamento dei servizi di Istituto, anche noi qui in Molise non abbiamo registrato, di converso, alcun passo formale nella direzione, più volte auspicata, di permettere agli Appartenenti delle Forze di Polizia di poter espletare con regolarità e piena sicurezza il proprio lavoro al sevizio del cittadino per la mancanza di risorse umane e di mezzi.
Nel dettaglio, più volte abbiamo sollecitato e gridato a gran voce il nostro disappunto sulla situazione di insufficienza di risorse in termini di mezzi e soprattutto di uomini persistente nelle località di Campobasso e di Termoli. Abbiamo più volte denunciato la chiusura inopportuna di taluni Presidi ed Uffici di Polizia come il Distaccamento della Polizia Stradale di Larino ed il Posto fisso presso l’Ospedale civile di Campobasso.
Coerenti con la nostra politica sindacale fortemente contraria alle chiusure degli Uffici di Polizia ed invece favorevole al loro rafforzamento abbiamo aderito al Comitato Unitario contro la chiusura della Corte d’Appello di Campobasso la cui soppressione in automatico porterebbe via da questo territorio ulteriori risorse info-investigative importanti come i Reparti Speciali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Forti della nostra indipendenza sindacale e della libertà di pensiero (diritto Costituzionalmente riconosciuto) abbiamo criticato ai fini migliorativi talvolta ed apertamente la nostra Amministrazione Periferica per le soluzioni sbrigative e di pura facciata per l’impiego e la gestione dell’esiguo personale permanente, sempre più demotivato e scontento, qui in servizio, guardando solo ai numeri (con maggiori posti di controllo e nominativi passati al c.e.d.) impiegando anche le forze aggiuntive provenienti dai vari Reparti di Prevenzione Crimine per dare man forte alle nostre volanti “centenarie” (ovvero equipaggi formati da due operatori che hanno più di cinquanta anni di età).
Ma oggi vogliamo calamitare in particolare l’attenzione dell’opinione pubblica su Isernia, l’altra città, Capoluogo di Provincia, del Molise.
In questa Questura si è da poco insediato il Questore Dr. Ruggiero Borzacchiello che in pochissimo tempo ha dato un’ impronta molto “operativa” a tutto l’apparato di sicurezza con ottimi risultati sia in termini di prevenzione che in quelli di repressione sollecitati dai diversi interventi di Polizia Giudiziaria causati soprattutto dalla vicinanza della dura realtà Campana.
E’ inverosimile, però, che da un esame delle piante organiche in essere presso il nostro Ministero (anche se non recentissime) in questa Questura manchino ancora all’appello circa 15 (quindici) unità mai rimpiazzate. Ciò causato negli anni dai vari trasferimenti e dal turnover (sostituzione mediante nuove assunzioni, del personale che ha cessato il rapporto di lavoro) mai applicato. Con promesse mai mantenute di nuove assegnazioni e più volte sollecitate.
Forse, i vertici del Ministero dell’Interno, non sanno che nelle piccole Province a differenza di quelle più grandi si lavora fondando sull’attività operativa di ogni singolo dipendente presente sul territorio che diventa indispensabile per il circuito volto alla prevenzione ed alla sicurezza dei cittadini.
La loro sostanziale assenza viene maggiormente sentita dai cittadini con ricadute dirette su loro stessi. Negli anni, la criminalità ha aumentato le sue potenzialità ed ha investito soprattutto nei piccoli centri di difficile controllo capillare come quelli molisani, infatti, è di pochi giorni or sono l’indagine allarmante pubblicata dal “il Sole 24 ore” che vede il nostro territorio con un incremento notevole di reati consumati nel 2015 rispetto alla precedente rilevazione.
Numeri che possono spingere ad una riflessione globale, l’anno 2015, in controtendenza rispetto a quanto successo in buona parte della penisola, regala segnali poco incoraggianti.
Questa non è una semplice lettera sindacale ma è un appello accorato a non lasciare sguarniti quei posti previsti in pianta organica e mai rimpiazzati soprattutto nella città di Isernia, in piena espansione, dove c’è tanto da lavorare per garantire incondizionatamente ai cittadini tutti quei diritti inviolabili sanciti dalla Costituzione Italiana a partire da quello della libertà personale.
La libertà personale è inviolabile e solo l’Autorità Giudiziaria, nei soli casi previsti dalla legge, può limitarla ma se il cittadino “ha paura” di uscire di sera, di andare in un locale pubblico, di aprire un’attività commerciale, ecc. ecc. allora non si è più liberi…la criminalità ha il sopravvento ed il diritto costituzionale viene pienamente “condizionato”.
Pertanto, si chiede, con cortese urgenza, di assegnare forze nuove alla Provincia di Isernia rispettando, ovviamente, le graduatorie di mobilità esistenti presso il citato Ministero.
Mancanza di personale alla Questura di Isernia, il Coisp regionale scrive alla Segreteria nazionale
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