L’intervento/Elezioni ad Isernia ossia vituperio delle genti

di Massimo Dalla Torre


Mentre in Italia, come sempre del resto, si analizza il voto cicero pro domo propria, non
senza lanciare frecciatine agli avversari e soprattutto ai compagni di cordata, nel
sonnacchioso Molise, la partita è risultata pari, tant’è che gli elettori iserniani, il 17 ottobre sono chiamati nuovamente alle urne. Una sorta di tempi supplementari che, non vedono la soluzione finale con i rigori, ma che mette in evidenza come gli appetiti dei partiti e soprattutto dei maggiori rappresentanti leggasi Iorio, Toma, l’intera giunta regionale e non si esclude l’esponente europeo, che reggono male le sorti della regione sono palesi più che mai ma soprattutto che il vetusto avanza, nonostante le differenze in ordine di voti.


Una riproposizione di chi ha governato per molti anni e che è stato ributtato nella mischia
con la speranza di sbaragliare chi si contrappone con forza, perché ci si è reso conto che
l’affossamento della ventesima regione dello stivale è sotto gli occhi di tutti.

Affossamento dimostrato anche in questo caso causa i litigi continui della destra che non ha saputo contrastare come in altre epoche, quando eravamo appellati il piccolo vaticano, chi è l’innovazione cui sarebbe il caso lasciare spazio. Senza voler essere retori di una
situazione stantia, perché ancora una volta le ragnatele del tempo si sono attaccate alle
pareti della stanza dei bottoni, sarebbe bene fare un esame di coscienza approfondito
senza nascondersi dietro ideologie che, hanno dimostrato di non essere valide, ecco
perché è bene fare un passo indietro e lasciare campo a chi vuole rilanciare una realtà da
tempo feudo di signori di campagna pronti ad accogliere il potente di turno con squilli di
trombe e rullii di tamburi.

Una classe politica vecchia, datata, fuori dal tempo che cerca di mantenere a tutti i costi il potere causando ulteriori danni, senza sapere che si è giunti dalla stagion dei fichi, come direbbero gli arguti toscani. Una classe politica che, ha usato le elezioni ad Isernia, per scontrarsi senza lesinare colpi, pur di prevalere e mostrare, chissà poi a chi, valli a capire, che come disse il marchese del grillo: io so io mentre voi non siete un …..

Affermazione che squalifica appieno e fa partire battuti in partenza chi si appresta a riscendere in campo, anche se in cuor suo, sa che è giunto in terra di Scizia dove gli avvoltoi volteggiano, anche se la carcassa da spolpare è scarna, e dove la preda
da conquistare, se di preda si può parlare, se dovesse primeggiare il vetusto nei confronti
del nuovo è magra consolazione. Una preda che ha il valore di una medaglia di cartone e
questo per chi vuole a tutti i costi primeggiare è una sconfitta vera e propria…

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