Nell’immaginario classico una banca è il luogo in cui depositare denaro al sicuro, in modo da poterlo riprendere quando servirà, magari con un po’ di interesse. Una biobanca non è molto diversa. Solo che la “valuta” che vi viene depositata è rappresentata da campioni biologici. Questo è il capitale iniziale. Gli interessi sono molto allettanti: aumentare le conoscenze scientifiche e capire come prevenire e combattere le malattie. Non c’è un’altra banca al mondo capace di offrire condizioni così vantaggiose ai propri clienti.
Solo negli ultimi anni si sta apprezzando il valore del Biobanking come supporto indispensabile alla ricerca sia di base che clinico-epidemiologica e di salute pubblica. Al fine di disegnare un quadro aggiornato della problematica del Biobanking dal punto di vista normativo, bioetico e di supporto al networking nazionale e internazionale, l’I.R.C.C.S. Neuromed promuove un convegno ECM dal titolo “Le Biobanche ai tempi dei Big Data”. Con il patrocinio della BBMRI (Biobanking and BioMolecular Resources Research Infrastructure of Italy, l’incontro si terrà lunedì 13 maggio, a partire dalle ore 9.00, presso l’Auditorium Marc Vestraete del Parco Tecnologico del Neuromed, in Via dell’Elettronica, Pozzilli.
Nel corso del convegno verranno trattate anche applicazioni particolari del Biobanking quali lo studio delle malattie rare, della funzione del microbioma e la gestione di dati con le metodologie di “Big Data” e “Machine Learning” verso lo sviluppo della medicina di precisione.
Alla biobanca denominata “Moli-bank”, localizzata in una struttura altamente tecnologica allestita ad hoc presso l’I.R.C.C.S. Neuromed, è oggi affidato l’importante compito di conservare in azoto liquido, a 196 gradi sottozero, gli oltre 800.000 campioni biologici, e con essi il patrimonio genetico, dei cittadini che partecipano al progetto Moli-sani. Tutti i campioni sono garantiti, per quanto riguarda la sicurezza e la privacy, dalle più sofisticate tecnologie.