di Massimo Dalla Torre
Lo avevamo detto qualche settimana fa, il vento dell’innovazione è spirato definitivamente anche sul Molise che, contrariamente a quanto asserivano gli scettici, nella giornata di ieri lunedì ha fatto sentire i suoi effetti sconfessando chi era sicuro che le cose sarebbero rimaste uguali. Invece no, nulla di tutto questo. Centrosinistra primeggia, centro destra supportato dai signori di palazzo sia regionali che extra Italia, sono caduti rovinosamente senza alcun margine di ripresa. Un centrodestra dilaniato da lotte intestine, cosa accaduta anche a livello nazionale, che ancora una volta mette in evidenza come la politica dell’orto non è passata demodé, anzi si è rafforzata con la speranza, resa vana, i risultati sono chiari, di tornare nuovamente a governare, chissà poi chi e cosa. Un centrodestra locale spaccato su tutto e tutti. Un centrodestra che ha dato l’ennesima dimostrazione che il potere a lungo andare fallisce dove i personalismi sono venuti fuori prepotentemente, senza alcun margine di riflessione e soprattutto di autocritica. Questa l’analisi che si fa all’indomani dei risultati elettorali che hanno visto eletto un giovane con idee nuove contro il vetusto modo di fare politica, dove il sotterfugio, gli accordi tra le parti, ma soprattutto i litigi hanno punito chi per troppo tempo ha annichilito una realtà cancellata dalla mappa del progressismo perché succube di potentati ora più che mai falliti.
Analisi che facciamo soprattutto sulla base delle dichiarazioni del candidato battuto che, in una intervista ha paventato la possibilità di non entrare in Consiglio, il che è a discapito di chi lo ha votato che merita rispetto ma anche rappresentatività. Analisi che facciamo sicuri di non cadere nella retorica che, in questi casi non manca mai. Analisi che va oltre, nel senso che il 2023 è quasi alle porte dove le chiacchiere sono inutili e le meditazioni di vendette non servono assolutamente perché il Molise ha necessità di certezze con rappresentanti seri e non salta fossi pronti a disconoscere le promesse ma soprattutto con la speranza di trovare uno strapuntino salva faccia, ma questo è un argomento che riprenderemo forse a breve visto che gli stracci sono iniziati a volare con violenza il che non depone affatto per la politica quella con la P maiuscola e non quella praticata nei bassifondi del sistema fin troppo vilipeso e offeso….