In una delle giornate più calde dell’anno, lo scorso due agosto, la Carovana della Salute della Fondazione “Giovanni Paolo II” si è “fermata” a Castel San Vincenzo per la Prevenzione Cardiovascolare. Uno dei paesi più belli e caratteristi del Molise che attira ogni anno numerosi turisti. Proprio le particolarità paesaggistiche del centro alto molisano, lo rendono non facilmente raggiungibile, questo penalizza soprattutto la popolazione anziana residente, che spesso incontra difficoltà anche ad effettuare semplici esami diagnostici. “Ringrazio di Cuore la Fondazione “Giovanni Paolo II” per aver scelto Castel San Vincenzo” commenta il Sindaco Marisa Margiotta “con questa bellissima iniziativa è stata offerta la possibilità a dei nostri concittadini, che altrimenti non avrebbero avuto altre occasioni per fare prevenzione. Le difficoltà logistiche scoraggiano molto soprattutto gli anziani, purtroppo si va in ospedale solo quando è strettamente necessario. Oggi uno dei migliori ospedali d’Italia è venuto da noi e siamo molto molto contenti di questo”
Il progetto Ricerca e prevenzione in Molise, promosso dalla Fondazione “Giovanni Paolo II”, è pensato soprattutto per le persone si trovano in condizioni di difficoltà di diversa natura. E’ un’attiva a carattere sociale, ispirata ai valori cristiani, in coerenza con i principi fondativi dell’Istituzione sanitaria no profit molisana.
Constatato che alcuni anziani non erano in condizioni di raggiungere l’ambulatorio, gli specialisti della Fondazione, per nulla intimoriti dal caldo torrido, hanno deciso di effettuare anche prestazioni domiciliari. Commoventi sono state le reazioni di quelle persone che si sono viste arrivare in casa medici ed operatori sanitari pronti a soddisfare ogni loro esigenza.
In totale sono stata erogate circa 400 prestazioni, tra visite cardiologiche, esami di laboratorio: colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL e trigliceridi; elettrocardiogramma, rilevazione pressione arteriosa, rilevazione frequenza cardiaca, misurazione non invasiva della saturazione dell’ossigeno a livello periferico. Esami effettuati in modo assolutamente gratuito, senza necessità di prenotare.
Il Direttore Generale e Sanitario della Fondazione, Mario Zappia, era con i “suoi” operatori, ed ha controllato personalmente che tutto si svolgesse nel migliore dei modi:
“Ringrazio il nostro personale che, con grande dedizione e nonostante le avverse condizioni atmosferiche, ha svolto, come sempre, questa attività con grande dedizione” commenta il Direttore “la soddisfazione più grande è sapere che siamo riusciti a fare qualcosa per persone che si trovano in difficoltà. Questo ci ripaga di tutti gli sforzi compiuti per essere qui oggi”
L’aspettativa di vita è aumentata enormemente. Dai 2 milioni di ultrasessantacinquenni dell’inizio del ‘900 si è passati ai circa 11 milioni attuali ed ai 14.2 milioni prevedibili tra 20 anni: quasi un anziano ogni 3 abitanti nel 2030 (Figura 1). Confrontando le differenze di mortalità tra gli anni ’80, ’90 e 2000 gli anziani hanno guadagnato 14 anni di vita in media. Ancora oggi però le cardiopatie rappresentano la prima causa di morte nei pazienti anziani e sono al terzo posto tra le malattie croniche che portano alla disabilità. Si calcola che ad 80 anni un individuo su 5 abbia una malattia coronarica sintomatica. Anche in assenza di malattia, il cuore con l’età diventa più rigido, a causa di un progressivo difetto di rilassamento, e meno efficiente nell’azione di pompa. Inoltre diventa meno reattivo agli stimoli simpatici con inferiore risposta inotropa, cronotropa e batmotropa sotto sforzo.