La Prefettura di Isernia, con nota Prot. n. 6304 del 22.02.2013 affermava solennemente che “….questa Prefettura, coadiuvata dalle Forze dell’Ordine e, in particolare, dalla locale Polizia Stradale, opera un periodico e costante monitoraggio atto a verificare la corretta modalità, in conformità alla direttiva ministeriale del 14/08/2009 (direttiva Maroni), con cui viene attuato il servizio di rilevamento elettronico della velocità, con apparecchiature fisse ed amovibili, da parte di quei Comuni autorizzati sui tratti di strada di cui al suddetto decreto prefettizio o, comunque, su quelli di propria competenza territoriale” e poi aggiungeva “Alla luce di quanto premesso, questa Prefettura, con la sua continua attività di controllo, garantisce una corretta applicazione delle norme che disciplinano l’utilizzo dei dispositivi di controllo elettronico della velocità a mezzo di autovelox fissi e mobili esistenti sul territorio di questa Provincia”.
Orbene, tutti sanno che l’Autovelox installato dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85 è abusivo anche perché a seguito delle nostre pubbliche denunce lo ha definitivamente accertato il Giudice di Pace di Isernia che, tra l’altro, ha condannato il Comune di Macchia d’Isernia anche a pagare le spese per la Consulenza Tecnico di Ufficio.
Lo sa benissimo la Prefettura di Isernia che ha ricevuto le sentenze del Giudice di Pace di Isernia dalle quali emerge il suddetto abusivismo.
Ciò nonostante, il Comune continua ad usare l’Autovelox ed incassa i soldi; la ditta che gestisce l’Autovelox incassa anch’essa i soldi; la Prefettura, di fatto, garantisce, in quanto, appena qualche cittadino osa fare ricorso rivolgendosi al Prefetto questi respinge il ricorso e raddoppia la sanzione.
A questo punto il cittadino si rivolge al Giudice di Pace che gli da puntualmente ragione.
Sennonchè, il Comune di Macchia d’Isernia, ora ha iniziato ad opporsi alle legittime e sagge sentenze del Giudice di Pace e così facendo costringe i poveri cittadini che hanno avuto ragione innanzi al Giudice di Pace a difendersi anche innanzi al Tribunale e per fare ciò sono costretti a farsi assistere da un legale e quindi ad affrontare altre spese ed altre perdite di tempo.
Ebbene, questa Associazione continuerà a tutelare i cittadini facendo quel che può, però promette sin da ora che, in caso di soccombenza per il Comune o per la Prefettura farà di tutto affinchè a pagare siano i diretti responsabili e non la collettività.
ASSOCIAZIONE SINDACALE FIADEL
(Feliciantonio Di Schiavi)