Con il progressivo annullamento delle misure anti-Covid, oltre ai reati contro il patrimonio commessi sul web, come le truffe on line, la Squadra Mobile della Questura ha ulteriormente monitorato i possibili fenomeni legati alla ristrettezza economica in cui versano alcune famiglie, poiché da ciò possono scaturire condotte illecite da parte di persone senza scrupoli.
Particolarmente preziosa è stata la collaborazione dei cittadini nel denunciare i fatti che costituiscono reato, il che dimostra la loro piena fiducia nella Polizia di Stato ed in chi deve giudicare i malfattori.
Durante il fine settimana scorso, ben tre sono i soggetti denunciati rispettivamente per furto aggravato all’interno di una attività commerciale del capoluogo isernino, per violazione di domicilio e danneggiamento all’interno di una villetta delle zone rurali della provincia e per truffa sul web.
Nel primo caso gli agenti, grazie anche alle visione dei filmati ed alla conoscenza diretta dei soggetti pregiudicati, sono risaliti ad un uomo del capoluogo che, per ben due volte nell’arco di qualche mese, ha sottratto profumi e cosmetici vari per un valore di qualche centinaio di euro.
L’altra persona denunciata a piede libero è un giovanissimo campano che, verosimilmente in preda ai fumi dell’alcol, si è dileguato dopo aver trascorso la notte all’interno dell’auto del proprietario di una villetta e dopo aver danneggiato lampioni e muretti senza alcun motivo: anche in questo caso sono stati visionati i filmati del sistema di video sorveglianza ed acclarate le responsabilità penali del ragazzo, anche lui noto agli agenti.
I poliziotti hanno inoltre denunciato, grazie all’analisi dei siti di vendita on line e dopo mirati accertamenti informatici e postali, anche una donna 37enne, residente in provincia di Avellino che, mediante un complesso raggiro, è riuscita a farsi versare più volte su una postepay, 1300 euro per la vendita di una Vespa 125 naturalmente mai consegnata ad un acquirente isernino.
Queste persone saranno ora chiamate a rispondere delle loro condotte davanti alla Procura di Isernia.