Isernia è lontana dai canoni minimi di accessibilità e fruibilità urbana. L’Uici scrive a Brasiello

La città di Isernia  è lontana dai canoni minimi di accessibilità e fruibilità urbana, sebbene l’accessibilità non sia un tema di innovazione e avanguardia di cui si possa parlare con disinvoltura soltanto nella più moderna Shenzhen, in Cina o a Kioto, in Giappone. Più volte se ne parla anche  in Molise, nella provincia pentra, e spesso si son fatti promotori di tale grave problematicità cittadina gli stessi ciechi, persone in situazione di disabilità, che vivono quotidianamente il disagio delle strade inattraversabili, piuttosto che dei marciapiedi tappezzati da lampioni e buche “assassine”Esempi di in-accessibilità e pericolo pubblico e per la propria incolumità si trovano ad ogni angolo della strada, ad ogni centimetro di marciapiede impegnato da pali posizionati esattamente al centro di un camminamento pedonale  già di per sé molto stretto e tortuoso, aiuole (al centro delle quali si trovano spesso piante per nulla curate e curve), bidoni dell’immondizia, motorini, musi di macchine e quant’altro.Isernia è davvero il top dell’in-accessibilità e della non-fruibilità. Anche il cieco più abile, dotato cioè di bastone e di tecniche di mobilità ed orientamento, non è nelle condizioni di affrontare una giungla siffatta. A pari situazione si trovano tutti quei cittadini (sicuramente più abili del cieco assoluto) ma, perché anziani, mamme con passeggino, e/o semplicemente cittadini temporaneamente inabili a causa di una qualche frattura, rischiano quotidianamente la propria incolumità e salute.

Una dimostrazione  pubblica di cosa significhi la non-accessibilità e la non-fruibilità di una città  da parte di tutti i cittadini (senza alcuna distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B)  dimostrazione  che sicuramente i molisani ricorderanno, è stata realizzata durante la manifestazione degli Open Day 2013 dell’UICI Molise tenutasi nell’autunno dello  scorso anno (dal 21 al 26 ottobre); manifestazione che, con la consueta passione che lo contraddistingue, il Presidente regionale dell’Unione  Marco Condidorio ha voluto intitolare“L’intima umanità tra abilità, emozioni e intelligenza nella persona disabile:  Il bisogno accomuna gli uomini, non li rende diversi tra loro”.Ebbene, in tale occasione  ricorderete che durante la  cerimonia conclusiva il Vice Presidente della Giunta della Regione Molise Michele Petraroia, il Presidente provinciale  Luigi Mazzuto e l’Assessore provinciale Filomena Calenda sono stati invitati a provare di persona  la condizione di  non – autonomia e il grave rischio di incolumità a cui va incontro la persona non vedente e  a percorrere un tratto di strada cittadina  bendati e muniti di solo bastone bianco.L’iniziativa avrebbe dovuto sensibilizzare gli animi del sindaco Brasiello e dei Consiglieri di maggioranza e minoranza. L’Unione si aspettava, infatti, che il Comune di Isernia provvedesse a far proprio il tema dell’accessibilità e che lo discutesse, magari, in una qualche riunione consigliare.

La deambulazione di un qualunque cittadino, in particolar modo di un cittadino in situazione di disabilità sensoriale, è tema sociale quanto urbano, che riguarda non solo nello specifico la persona in situazione di disabilità, ma tutti i cittadini. Occasione persa,  per il momento, dal Sindaco e dall’intera Giunta; tant’è vero che lo stesso presidente regionale dell’UICI Molise Marco Condidorio, assieme ai presidenti di Isernia e Campobasso, ha presentato a Brasiello la richiesta di  voler dedicare una via all’inventore del codice di letto-scrittura braille, come segnale di interesse e solidarietà del primo cittadino verso le persone cieche e/o ipovedenti gravi, che sicuramente avrebbero apprezzato il gesto.Tale gesto avrebbe avuto una ricaduta sociale, una sorta di riverbero positivo, etico ed umano, senza dover attingere necessariamente a fondi pubblici (come per molte delle cose che riguardano il sociale c’è bisogno di coesione tra le istituzioni, i rappresentanti politici all’interno di un medesimo organo istituzionale, tanta volontà politica). Inutile, ribadire che nulla è stato fatto a tal proposito  e che il silenzio del loro muro di gomma è diventato pressoché assordante. A un anno dalla manifestazione dell’ottobre 2013, l’UICI Molise tutta si trova dinnanzi ad un silenzio davvero inquietante.

Tra poco più di due settimane, comunque, non mancheremo di tornare alla carica, domenica si vota il presidente della Provincia  e, forse, avremo di fronte una nuova struttura istituzionale, con lo stesso nome, sì, “Provincia” ma, auspichiamo, profondamente cambiata al suo interno. E allora, presenteremo le istanze ormai divenute improcrastinabili, urgenti,  che coinvolgono da dentro, da vicino, il cittadino in situazione di cecità assoluta e/o addirittura di plurihandicap.

Così, mentre l’Europa lancia il  Bando “Premio Città Accessibili 2015 della Commissione europea”, ovvero il Premio europeo per l’accessibilità delle città (l’Access City Award, che si propone di premiare a livello europeo le città che si siano distinte per aver realizzato, all’interno dello spazio urbano, l’accessibilità per tutti e in particolare per le persone con disabilità e gli anziani) i molisani perdono nuovamente il treno dell’innovazione e la bussola dell’orientamento, poiché di orientamento e mobilità si tratta.

Cari concittadini,  non bisogna andare così lontano, né fuori dall’Italia, per trovare una città  cosiddetta blindfriendly,  in cui il cieco riesce a vivere in piena libertà un’esistenza autonoma. A Bologna,  per esempio, già da parecchi anni si attraversa  la strada con i semafori sonori, mentre i messaggi vocali  sugli autobus annunciano a chi viaggia le fermate.Per non parlare poi di Genova, la città della scienza, divenuta prestigiosamente la city pilota in termini di accessibilità per le persone in situazione di disabilità, non soltanto sensoriali ma anche motorie.

La popolazione tutta isernina, non solo i ciechi e gli ipovedenti di questa città, è stanca  di aspettare e si chiede quando sarà approvato un piano urbanistico per la ristrutturazione e l’adeguamento di marciapiedi e strade, ai fini dell’accessibilità e fruibilità per tutti: ciechi, ipovedenti, disabili motori, sensoriali, e/o con plurihandicap, anziani.

Condidorio, in una nota rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi, scrive “I colori della cecità sono il buio, il nulla, colmabili solo con l’immaginazione, la fantasia spesso priva di colore e contorni”.  La città che auspica Condidorio, assieme alle decine di cittadini ciechi che attraversano le strade e i luoghi periferici del nostro Molise, dovrebbe avere i colori  dell’accessibilità e della fruibilità, dell’unità e della solidarietà sociali. (Uici Molise)

 

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