Personale della Squadra Mobile della Questura ha denunciato una 33enne, cittadina rumena, residente in Liguria, per il reato di frode informatica.
Molto particolare e complessa la modalità con la quale la donna ha realizzato la truffa telematica, utilizzata per la prima volta tempo fa negli Stati Uniti d’America e chiamata “man in the mail”: un hacker, carpite le credenziali di accesso a social e/o posta elettronica tramite tecniche di “phishing”, effettua mirate ricognizioni all’interno delle aree riservate della vittima prescelta, ignara di essere “spiata virtualmente” al fine di studiarne le maggiori attività economiche poste in essere.
Individuata una corrispondenza “interessante” (ad esempio con una società di carattere commerciale), all’insaputa delle parti in questione, l’hacker simula l’invio di mail riproducenti verosimili rapporti commerciali, indicando IBAN ove effettuare bonifici. Queste coordinate finanziarie sono collegate a conti correnti a loro volta aperti con modalità ingannevoli nei confronti degli istituti bancari.
Questo è quanto escogitato dalla giovane straniera, che aveva aperto un conto corrente presso un nota banca tedesca con sede in Milano, presentando all’operatore bancario un documento contraffatto mediante clonazione, in tutto simile, tranne che nella foto, ad un documento appartenente ad una ragazza della provincia di Milano che non ne aveva denunciato la sottrazione e/o lo smarrimento.
Quindi la straniera si era introdotta abusivamente nella casella di posta elettronica di una signora della provincia di Isernia e, nell’ambito di un instaurando rapporto di compravendita di beni, le aveva chiesto di effettuare il pattuito versamento sul c/c prima indicato.
La signora in buona fede aveva effettuato il versamento, senza però ricevere alcunché in cambio. Anzi, la ditta con la quale si era precedentemente accordata, l’aveva avvisata di non aver ricevuto nulla.
A quel punto la donna, compreso di essere caduta in un tranello, aveva denunciato il fatto alla Polizia.
Tramite minuziose ed articolate indagini, con la collaborazione dell’istituto bancario coinvolto, gli agenti avevano effettuato gli accertamenti informatici del caso, riuscendo ad identificare la giovane truffatrice, che, nelle more, aveva prelevato immediatamente i soldi dal conto corrente cercando maldestramente di eludere le indagini.
Per tali motivi veniva deferita in stato di libertà all’A.G.
Le indagini proseguono per risalire ad eventuali altri complici.