Pur consapevoli della normativa antisociale di tagli ai servizi e al personale degli enti locali che da anni viene varata dai governi capitalisti, di destra o di “centrosinistra” che siano, come è noto avevamo trovato le possibilità giuridiche e finanziarie nel caso specifico del rinnovo dei contratti ai cantonieri. Tali contratti furono ingiustamente interrotti dalla Provincia di Isernia, ex abrupto dal marzo 2016, adducendo pretestuose motivazioni prive di ogni pregio, per poi privatizzare, con tutte le nefaste conseguenze sociali e di peggioramento del servizio, già ampiamente denunciate.
Ma la vertenza è continuata ed oggi aggiungiamo un’altra rivendicazione più avanzata: chiediamo l’impegno dell’ente per l’assunzione diretta dei suddetti 35-34 cantonieri precari part time in lotta, da effettuare appena ufficializzato l’emanando Decreto che prevede il piano straordinario di stabilizzazione dei precari.
L’atto necessariamente da deliberare è il loro inserimento nel prossimo piano triennale del fabbisogno legato al piano di manutenzione stradale e neve, per cui la Provincia percepisce fondi vincolati allo scopo trattandosi di funzione fondamentale, peraltro a fronte delle forti criticità in cui versano le strade (per non parlare del “caso neve”).
I cantonieri in lotta hanno i due requisiti di cui all’emanando Decreto che prevede l’assunzione diretta: tre anni di anzianità maturati negli ultimi otto anni e l’aver superato una selezione.
E’ stato previsto nel Decreto anche l’aggiustamento dei vincoli finanziari specifici per consentire tale operazione, compresa la deroga al blocco del reclutamento negli enti locali che non rispettano l’obbligo di pareggio di bilancio.
Di più. Il costo del servizio di segreteria provinciale va dai 150 ai 200 mila euro, visti i dati di bilancio e come fanno in tali casi gli enti piccoli, anche la Provincia di Isernia, ben può dividere tale costo convenzionandosi con altri tre enti.
Così ottenendo un risparmio tra i 112 mila e i 150 mila euro annui, da impiegare in aggiunta alle altre risorse per assumere gli operai cantonieri in lotta, il cui ed il cui costo mensile part time inclusi gli oneri riflessi è di circa mille euro mensili. Per poi lavorare alla prospettiva della trasformazione a tempo pieno onde potenziare il servizio.
Trattandosi infatti di una piccola provincia (la meno popolosa d’Italia) con soli circa 86 mila abitanti, non si capisce a cosa serva un servizio di segreteria così costoso a tempo pieno, atteso che peraltro vi sono ben cinque preposti a funzioni dirigenziali, che prendono altrettante indennità di posizione e risultato.
Sinora il presidente ha applicato il concetto di “razionalizzazione” al rovescio, lasciando fuori gli operai che svolgono un servizio essenziale con una paga da fame, e tenendosi il costoso servizio di segreteria, inessenziale se a tempo pieno.
Un altro esempio di storture ed ingiustizie da eliminare, tipica conseguenza del folle sistema capitalistico. Ed ecco perché ogni singola lotta operaia per il pane quotidiano va legata alla prospettiva di un governo dei lavoratori.
Il Coordinatore Regionale
Tiziano Di Clemente