Una recente indagine del Creef (Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori) ha evidenziato come fra le città capoluogo che risultano essere le meno care rispetto alla Tari, ossia la tassa sui rifiuti, Isernia si classifichi al secondo posto, dietro solo a Cremona, con un costo di 155 euro a utenza.«Nonostante il passaggio alla raccolta differenziata ‘porta a porta’ – ha dichiarato il sindaco Luigi Brasiello –, nella nostra città il peso fiscale sulle famiglie è pressoché il più basso d’Italia. È verosimile che nei prossimi anni il Comune riuscirà a ridurre ulteriormente le tassazioni, in ragione dei risultati che sta avendo anche la lotta all’evasione. Ne è riprova quanto accertato, proprio in questi giorni, rispetto agli esercizi commerciali. Ciò condurrà ad introiti superiori rispetto al previsto, con riduzioni generali delle quote di contribuzione».
Le tasse comunali di Isernia, inoltre, se analizzate nel loro complesso, dimostrano di gravare sui cittadini molto meno di quanto si ritenga, basti pensare che la fiscalità totale contribuisce a coprire anche i servizi a domanda, fondamentali giacché rivestono carattere sociale, quali quelli legati ad esempio ai buoni-pasto scolastici. Brasiello, inoltre, è convinto che se l’indagine del Creef avesse tenuto conto anche dei ruoli per le utenze dell’acqua, il riscontro positivo per Isernia, in ambito nazionale, sarebbe stato ancor più evidente, con un quasi certo primato assoluto riguardante la modesta entità complessiva del peso fiscale.
«Ribadisco – ha concluso il sindaco – che nel 2015 le tasse comunali potranno essere ridotte. Stiamo già lavorando in funzione di tale obiettivo. Sarà determinante, ovviamente, la lotta all’evasione. In buona sostanza: pagare tutti per pagare meno».
Isernia, al secondo posto tra le città meno care rispetto alla Tari
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